Milano, Kobe Bryant: il cinema Mexico si tinge di viola e di giallo per ricordare la leggenda del basket

Il viola e il giallo a dominare la sala, tanti bambini delle giovanili delle squadre meneghine, il neoacquisto dell’Olimpia Keifer Sykes insieme a tifosi di ogni età...

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Il viola e il giallo a dominare la sala, tanti bambini delle giovanili delle squadre meneghine, il neoacquisto dell’Olimpia Keifer Sykes insieme a tifosi di ogni età riuniti per ricordare il campione scomparso lo scorso 26 gennaio in un tragico incidente a Calabasas: ieri sera al cinema Mexico di Milano il protagonista è stato Kobe Bryant. Al cestista dei Lakers, cresciuto in Italia, è stata dedicata una serata di beneficienza con la proiezione del documentario «Kobe Doin’ Work», realizzato da Spike Lee nel 2009 per raccontare la quotidianità di un fuoriclasse la cui etica del lavoro è stata un messaggio prezioso per tutti gli amanti della pallacanestro. «Volevo restituire il senso del lavoro di Bryant: disciplina, sangue e sudore. Allora ho pensato che avendo vinto un Oscar con il cortometraggio “Dear Basketball” dedicato ai bambini, il miglior ricordo di Kobe fosse parlando ai più piccoli», ha commentato l’organizzatore, il regista e attore Massimiliano Finazzer Flory. La scelta del film di Lee non è stata casuale, come ha spiegato sempre l’artista: «Quando mi trovo negli Stati Uniti incontro spesso Spike e parliamo dei New York Knicks.




Qualche anno fa è stato mio ospite in Italia e l’ho portato con me a vedere delle partite dell’Olimpia, di cui è diventato tifoso. Adora il basket italiano e europeo, ancora così intenso per difesa e contatto. Mi è parso giusto scegliere questo documentario». Tanta l’emozione in sala durante i 24 secondi di silenzio – pari al tempo limite di un’azione ma anche del numero di Bryant -  in onore delle vittime, così come durante la presentazione della maglia dell’Olimpia realizzata per Kobe quando tra il 1999 e il 2000 è stato proprietario di minoranza della società, a testimonianza dell’amore mai sopito tra il campione e il nostro Paese. I proventi della serata sono stati devoluti alla fondazione MambaOnThree in favore delle altre vittime che hanno perso la vita insieme a Bryant e alla figlia Gianna. «Questo nostro piccolo contributo deve servire per la formazione dei ragazzi di queste famiglie: siamo contenti di farlo attraverso una serata di arte. Questo è un film d’arte, così lo è il basket», ha aggiunto ancora Finazzer Flory. Bloccato a casa da un malanno di stagione, non ha voluto far mancare il suo sostegno Dan Peterson che raggiunto al telefono, ha ricordato «la grande simpatia, il genio organizzativo e la sveltezza mentale» di Kobe Bryant. Anche con un aneddoto personale: «Qualche anno fa era tornato in Italia per un’iniziativa: alla conferenza stampa mi sono presentato, pensando non mi conoscesse. E invece lui si è lanciato in una perfetta imitazione del mio classico “Numero 1, Fenomenale!”. Era davvero molto legato al nostro Paese, che ha sempre ricambiato l’affetto, più che altrove».

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Il Messaggero