Erika, morta impiccata al cancello: voleva finire la scuola alberghiera e lavorare all'estero

Erika aveva solo 18 anni e tanti sogni: prendere la patente, finire la scuola alberghiera, lavorare con la sorella, vivere all'estero. Tutti andati a pezzi in una notte...

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Erika aveva solo 18 anni e tanti sogni: prendere la patente, finire la scuola alberghiera, lavorare con la sorella, vivere all'estero. Tutti andati a pezzi in una notte balorda. Scavalcando il cancello della villa dove viveva con il padre e la sorella il suo maglione è rimasto impigliato nelle inferriate appuntite e lei è morta sul colpo, soffocata. La sua cagnolina Luna è rimasta ad aspettarla davanti la porta di casa. É stata la sorella Anna, 20 anni,  a scoprire cosa era successo.  Erika Russo Testagrossa, studentessa di Loranzè — in provincia di Torino, vicino Ivrea — aveva dimenticato le chiavi e non voleva svegliare il padre e la sorella. Così ha scavalcato il cancello, come tante volte aveva fatto.


Ivrea, ragazza muore impiccata al cancello di casa: tentava di scavalcare, era senza chiavi




«Era una ragazza solare, sempre allegra. Qui in paese tutti conoscevano il suo animo buono», si commuove il padre Mauro. La madre Tiziana si è sentita male. Erika - 18 nni compiuti ad aprile - aveva preso da pochi mesi il foglio rosa e adesso stava preparando i quiz per la patente e finalmente avrebbe potuto guidare. Una studentessa modello dell’istituto alberghiero «Gae Aulenti» di Cavaglià. Frequentava l'ultimo anno, il suo progetto era quello di specializzarsi nel servizio di sala. «Una ragazza con la testa sulle spalle — racconta al Corriere Elisabetta Carrera, la sua professoressa di inglese — aveva voluto seguire le orme della sorella Anna e frequentare la sua stessa scuola. I suoi risultati sono sempre stati ottimi e si era impegnata contro bullismo e violenza a scuola». Sempre pronta ad aiutare i compagni in difficoltà, disponibile e generosa. E adesso gli amici si disperano, come darsi pace per una morte così. 



Avesse amato le borsette, magari le chiavi di casa le avrebbe messe lì senza dimenticarle. E invece Erika era una tipa sportiva e semplice, felpe e scarpe da ginnastica. Mai una volta i tacchi. In paese piangono ricordando i suoi sorrisi allegri. Sabato sera era andata in discoteca per partecipare alla festa dei coscritti, il raduno dei ragazzi nati nello stesso anno che da queste parti è ancora un rito. Su Instagram Erika aveva appena pubblicato il video della festa insieme alle amiche. Era tornata a casa con il foulard bianco che è tradizione indossare all'appuntamento. Non ha svegliato il padre e la sorella, quel cancello l'aveva scavalcato tante altre volte. L'hanno trovata così, impiccata al collo del suo maglione. 
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Il Messaggero