Viaggi, la curva contagi e ricoveri e "colore" delle zone: le Regioni "più sicure" dove andare a Natale

Bene il Molise e la Puglia. Impianti da sci sempre aperti

Un Natale "nostrano". Se è vero che il tampone obbligatorio per chi arriva (o torna) nella Penisola rischia di essere un deterrente per i turisti stranieri...

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Un Natale "nostrano". Se è vero che il tampone obbligatorio per chi arriva (o torna) nella Penisola rischia di essere un deterrente per i turisti stranieri che avrebbero voluto visitare l'Italia durante le festività, lo è altrettanto che gli italiani pronti a partire rimarranno nel Belpaese. In Molise, Puglia o Sardegna magari, che hanno trend epidemiologici più favorevoli delle altre Regioni. L'obiettivo d'altronde, oltre a qualche giorno di serenità, è però evitare il più possibile quarantena e disagi dovuti a ipotetiche limitazioni. In realtà però le seconde, almeno per chi è vaccinato, non sono all'orizzonte. Grazie al Super Green pass infatti, anche in zona gialla o arancione, gli eventuali stop non saranno rivolti alle attività ma alle persone che hanno scelto di non aderire alla campagna vaccinale.

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Ad esempio: in arancione non chiuderanno gli impianti da sci, solo non potranno accedervi i No vax.
Tuttavia, proprio in nome di quella serenità abitualmente ricercata durante le feste, gli occhi degli italiani alla ricerca di mete turistiche dove trascorrere il Natale ora sono puntati sui bollettini quotidiani e i monitoraggi settimanali che definiscono l'andamento epidemico in ogni Regione.

 

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Si punta cioè a capire dove può essere in qualche modo meno rischioso recarsi (senza dimenticare che della variante Omicron in realtà sappiamo ancora troppo poco). Per farlo però non è sufficiente guardare al sistema a colori, ma serve adocchiare anche l'andamento generale e la tendenza in espansione o contrazione del virus. Partendo ad esempio dal presupposto che la provincia autonoma di Bolzano (già in giallo) e il Veneto oltrepassano i mille nuovi casi settimanali per 100mila abitanti. Discorso diverso per le altre "gialle", Friuli-Venezia Giulia e Calabria: la prima è in contrazione dopo settimane di prudenza seguite alle follie No Vax del porto di Trieste e all'influenza della vicina Slovenia ma ha ancora un trend epidemiologico che guarda verso l'alto; invece la seconda, appena passata di fascia, è destinata a migliorare solo a inizio 2022. Omicron permettendo chiaramente. 

 

LE REGIONI
Al momento, in termini di circolazione virale, la Regione "più sicura" è il Molise. Secondo i dati della Fondazione Gimbe relativi all'8-14 dicembre, l'incidenza dei nuovi casi sulla popolazione è la più bassa in assoluto: appena 62 positività su 100mila abitanti (in calo del 21,6% rispetto ai sette giorni precedenti). Numeri che peraltro si riflettono sulla situazione ospedaliera ravvisabile sul territorio. In base alle proiezioni del Messaggero sui dati raccolti giornalmente dalla Protezione Civile o comunicati dai territori all'Istituto Superiore di Sanità infatti, il Molise ha non solo tassi di occupazione molto bassi sia nei reparti di area medica che nelle terapie intensive (entrambe al 5% contro soglie di allerta fissate rispettivamente al 15 e al 10%) ma anche appunto un trend ospedaliero in contrazione (Rt ospedaliero attuale 1.10) che permette di stimare per fine anno un calo dell'Rt in considerazione sotto 1.

Discorsi molto simili ma da prendere con decisamente più prudenza anche per Abruzzo e Umbria. La tendenza è in calo, però stanno smaltendo una fase piuttosto acuta dell'epidemia con incidenze rispettivamente a 446 e 297 casi per 100mila abitanti. Motivo per cui, potendo scegliere, la Puglia ad esempio sembra una meta relativamente più sicura. Al netto di tassi di ospedalizzazione bassi (5 e 4 per cento per aree mediche e terapie intensive) ma in lieve crescita secondo le nostre stime, ha la seconda incidenza del Paese: 141 nuovi casi. A seguire la Sardegna che affianca a un'incidenza "contenuta" (210 positivi ogni 100mila abitanti tra l'8 e il 14 dicembre), tassi di ospedalizzazione controllati e in calo tra Natale e Capodanno.

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Chiaramente rispetto al resto d'Europa, l'Italia tutta è ancora in una situazione favorevole come dimostra anche la vasta presenza del bianco sulla nostra cartina. E quindi anche nelle Regioni con incidenze tutto sommato elevate (il Lazio è a 540 ad esempio, la Lombardia a 506, l'Emilia-Romagna a 781 e la Campania a 384), la situazione è da considerarsi sotto controllo. Tuttavia è bene ricordare che - oltre al vaccino - la prudenza impone sempre di mantenere un corretto distanziamento, indossare la mascherina ogni qual volta è necessario e, soprattutto in caso di festeggiamenti con persone fragili o anziani, effettuare un tampone. 

 

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Il Messaggero