Decreto armi, il governo prepara la bozza: in arrivo a Kiev nuovi sistemi di difesa aerea

Il "Gruppo di contatto per l'Ucraina" concorda sulla necessità di rafforzare le contraeree del Paese

Decreto armi, il governo prepara la bozza: in arrivo a Kiev nuovi sistemi di difesa aerea
Il governo sta lavorando a un nuovo decreto per l'invio di armamenti all'Ucraina. Sarebbe il settimo, in totale, dall'inizio del conflitto. E il secondo firmato...

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Il governo sta lavorando a un nuovo decreto per l'invio di armamenti all'Ucraina. Sarebbe il settimo, in totale, dall'inizio del conflitto. E il secondo firmato dell'esecutivo di Giorgia Meloni, a distanza di poco più di quattro mesi dal primo. Domani il ministro della difesa, Guido Crosetto, comparirà davanti al Copasir (l'organo di controllo parlamentare sull'operato dei servizi segreti) per illustrare i dettagli del nuovo decreto. Il contenuto è ancora secretato. 

Probabile, tuttavia, che le armi di cui si parla a Palazzo Baracchini consistano ancora in sistemi di difesa aerea. Punto su cui peraltro concordano i ministri della Difesa dei 50 Paesi che sostengono Kiev: nella videoconferenza del "Gruppo di contatto per l'Ucraina", riunita lo scorso 25 maggio sotto il coordinamento di Lloyd Austin, attuale segretario della Difesa statunitense, è emersa ancora la necessità di rafforzare le contraeree del Paese, sottoposto ad intensi bombardamenti dal cielo negli ultimi mesi.

Ok ai Samp-T ma non agli addestramenti di piloti per gli F-16

Nell'ultimo decreto per l'invio di armi a Kiev, emanato lo scorso gennaio, Palazzo Chigi ha disposto la fornitura di un "Samp-T", sistema missilistico terra-aria di fabbricazione italo-francese, sviluppato già nei primi anni '2000, utile per abbattere i missili russi e i droni forniti dall’Iran. Probabile che lo stesso sistemadi difesa aerea sarà menzionato anche del prossimo decreto, in attesa di una conferma ufficiale. 

A marzo l'Italia ha addestrato 20 militari di ucraini sulll'uso dei Samp T, nella base Santa Barbara di Sabaudia, a Latina. Nei giorni scorsi stati alimentati rumors secondo cui la Farnesina sarebbe pronta a fare altrettanto con i  futuri "top gun" ucraini, nel caso in cui dovessero iniziare le forniture di caccia F-16 a Zelensky. Cosa per cui già spingono diversi paesi del blocco NATO, Regno Unito e Paesi Bassi in primis, che la scorsa settimana hanno anche ottenuto il lasciapassare dagli Stati Uniti: «Washington non si opporrà all'invio di jet americani all'Ucraina da parte degli alleati occidentali», ha annunciato lo stesso presidente americano Joe Biden in occasione della del G7 di Hiroshima. Crosetto ha tuttavia smentito - come riporta l'Ansa - l'ipotesi che i militari italiani parteciperanno all'addestramento dei piloti F-16 ucraini. 

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Il Messaggero