Esplosione a Ispica in un'ex fabbrica di fuochi d'artificio, feriti due ragazzi di 14 e 15 anni «Sbalzati a 8 metri di distanza»

Ispica, esplosione in una fabbrica di fuochi d'artificio: ci sono feriti
Un forte boato, dovuto ad una esplosione in un-ex fabbrica di fuochi d'artificio, è stato avvertito questo...

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Un forte boato, dovuto ad una esplosione in un-ex fabbrica di fuochi d'artificio, è stato


avvertito questo pomeriggio, a Ispica (Ragusa), in Via dello Stadio. Nell'esplosione è avvenuta all'interno della fabbrica Moltisanti, sono rimasti feriti due ragazzi di 14 e 15 anni, condotti in elisoccorso al Policlinico e al Cannizzaro di Catania. Entrambi sono in prognosi riservata. 

I ragazzi hanno scavalcato e acceso il fuoco con polvere pirica

Secondo una prima ricostruzione dei fatti entrambi i due adolescenti stavano giocando e avrebbero raccolto della polvere pirica, appiccando le fiamme. Così intorno alle 15 si è verificata la violenta esplosione «Sono stati colti in pieno dalla deflagrazione - ha detto il Sindaco di Ispica, Innocenzo Leontini - La fabbrica si trova in una zona periferica, ma il boato è stato udito nettamente anche in centro città». I ragazzi «Sono stati sbalzati a 8 metri di distanza sono riusciti a rialzarsi e a camminare per altri 600 metri prima di crollare e dare l'allarme».

Il Sindaco «Tragedia, stavano giocando»

«Un disastro. Sono affranto e molto scosso. I due ragazzini stavano giocando quando è accaduta la tragedia. Conosco entrambe le famiglie, manifesto loro tutta la mia vicinanza e mi auguro che i due ragazzi possano ricevere tutta l'assistenza con tempestività per ridurre al massimo le conseguenze di questa disgrazia» continua il Sindaco. E aggiunge: «Sembra che i due ragazzini si siano introdotti nella fabbrica dopo aver divelto la rete, i carabinieri hanno trovato un foro nella recinzione. Un cartello all'esterno della struttura
indicava il divieto di accendere fuochi. Le condizioni di sicurezza c'erano tutte... È stata una disgrazia, stavano giocando ed è accaduto il disastro».

 

 

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Il Messaggero