Incidente funivia del Mottarone, il dolore sui social: «Come il ponte Morandi»

Il dolore per la tragedia della funivia del Mottarone corre sui social. Un fiume di tristezza ma anche di rabbia perché la funivia precipitata ricorda tristemente un altro...

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Il dolore per la tragedia della funivia del Mottarone corre sui social. Un fiume di tristezza ma anche di rabbia perché la funivia precipitata ricorda tristemente un altro pesante lutto per l’Italia: il cedimento del Ponte Morandi. Tra i sentimenti emerge poi lo sgomento perché la gita su quella funivia panoramica, con una vista senza eguali sul lago Maggiore e sul lago D’Orta, rappresentava il ritorno alla normalità, alla spensieratezza, dopo tanti mesi di chiusure e sofferenze a causa della pandemia

 

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«Assurdo che succedano queste cose. La ristrutturazione fatta nel 2016? Mah. Quante persone ancora devono morire per le cose fatte con i piedi? È una fotocopia della tragedia del Morandi», dice Ila su twitter. In tanti chiedono di pregare, soprattutto per quei due bambini che si sono salvati ma sono in gravissime condizioni all’ospedale di Torino. «Probabilmente l’unico motivo per cui i due bambini sono ancora vivi è che i genitori li hanno tenuti stretti facendogli da scudo», si legge in un altro tweet. 

 

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«Non si può morire così nel 2021 in un giorno di vacanza» è tra i commenti più ricorrenti. Chiara invece sottolinea: «Ti chiedono la revisione auto, ti chiedono di revisionare annualmente la caldaia, ti tassano anche l’aria che respiri... e poi crollano ponti, cedono funivie, deragliano treni...». «La cosa più triste sarà che tra dieci anni dopo indagini infinite nessuno sarà colpevole perché, si sa, comincerà uno scaricabarile». 

 

 

 

Per Vito «l’Italia è proprio una nazione senza futuro Si parla tanto di Recovery e poi crollano ponti, autostrade, funivie, franano paesi alluvionati a discapito della gente che perde la vita. Povera patria». Francesco invece pensa a quel sogno di tornare a vivere dopo il Covid, infranto con quella cabina accartocciata: «Non doveva iniziare così il ritorno verso la normalità». 

 

 

Diversi coloro che accostano la notizia della tragedia a quella più scanzonata con la quale l’Italia era andata a dormire ieri notte: la vittoria dei Maneskin all’Eurovision. «La vittoria dei #maneskin sembrava un segno, per quell’Italia che finalmente pian piano si sta riprendendo e vuole tornare a vivere e cantare. Ora questa brutta notizia, cede #funivia del Mottarone. Un abbraccio a tutte le famiglie coinvolte». E sempre un collegamento con la musica nel post di Paolo che cita le parole di “Povera patria” di Franco Battiato, scomparso proprio qualche giorno fa: «Povera patria, schiacciata dagli abusi del potere, di gente infame che non sa cos’è il pudore, ma non vi danno un pò di dispiacere quei corpi in terra senza più calore...». 

 

Tutte le volte che ho preso una #funivia l’ho fatto fidandomi di chi si era occupato di verificarne il corretto funzionamento. Se quella di #Stresa è una tragedia frutto di negligenza, la rabbia e il dolore sono a maggior ragione incontenibili.

— Mattia Verriello (@MattiaVerriello) May 23, 2021

 

Sono diverse infine le persone a postare sui social un manifesto d’epoca che pubblicizzava la ferrovia Elettrica Stresa-Mottarone. «Fino al 1963 - riferisce una guida turistica del lago d’Orta - da Stresa si saliva con un trenino sicuro ed ecologico perché elettrico poi interessi privati...lo eliminarono sostituendo il servizio di salita con la funivia».

 

 

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Il Messaggero