«Un'unica linea tra passato e presente». Dalla Banda della Magliana ai giorni nostri. Con Salvatore Nicitra, da Palma di Montechiaro, classe 57, la...
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GLI OMICIDI
Si torna agli anni Ottanta. Tre morti nel quartiere romano di Primavalle. Un altro nell'Ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa, dove Nicitra era stato ricoverato grazie a una perizia che lo aveva salvato dalla condanna: «Totalmente incapace di intendere e di volere». Giampiero Caddeo, muore nell'agosto dell'83, a causa del crollo di una parte divisoria della sua cella, per l'esplosione della bomboletta di un fornello a gas, innescato da Nicitra per uccidere Roberto Belardinelli che, in quel momento, era assente. Cinque anni dopo, il 12 novembre dell'88 più uomini armatim, a Primavalle, esplodono colpi d'arma da fuoco, Paolino Angeli, Franco Martinelli e Belardinelli. Il primo morià sul colpo e mentre Martinelli sopravvive, le ferite, alcuni giorni dopo costeranno la vita a Berardinelli. Dopo dodici giorni, sempre a Privalle tocca a Valentino Belardinelli, fratello di Roberto, a sparare sono in due. L'ultimo tassello è Nicitra. Il mandante è sempre lo stesso, Nicitra, almeno per i pm che hanno rivalutato le dichiarazioni rese, tra l'84 ed il 95, da un collaboratore di giustizia vicino al Nicitra e trovato riscontro nelle convergenti dichiarazioni di altro collaboratore.
LA BUONA ENTRATA
«Chiariamo subito i ruoli: qua su Roma Nord tu non metti un chiodo e se mette un chiodo devi passà prima da me». Il controllo era totale. Nicitra piazzava i suoi totem, collegati con una piattaforma all'estero nei locali, garantendo una «buona entrata» agli esercenti. Tra 1.500 e 3000 euro in tutto. Scrive il gip: «Nicitra esercita un'egemonia assoluta per quanto attiene il gioco d'azzardo - lecito ed illecito - e in particolare sulla gestione dei giochi d'azzardo virtuali, eludendo completamente i controlli dei Monopoli di Stato. Per gestire in via diretta ed ufficiale tali attività apparentemente lecite, Nicitra si serve di diverse società tutte intestate a prestanome». Nessuno osa opporsi: «In ragione di una sorta di intimidazione silente - spiega il gip - Nicitra e i suoi sodali si riescono ad imporre, facendo leva sul suo noto spessore criminale».
IL MECCANISMO
Centottantuno le sale sotto il suo controllo. Per installare i congegni elettronici l'organizzazione modificava i dispositivi elettronici alterati attraverso l'introduzione di una doppia scheda, che, grazie a una combinazione di tasti della consolle dell'apparecchio, o comunque di modifiche al software, consentiva l'accesso accanto a quelli leciti di giochi d'azzardo illeciti. L'incasso veniva raccolto in sedi diverse da quelle autorizzate attraverso internet. Di lui dicevano i suoi sodali: «No dico tu immaginati che attrezzo che poteva essere lui (quando aveva 30-40 anni, cioè io conosco gente di zona che si è fatta 15-16 anni di carcere, c'hanno tutti paura.G ente che ha fatto omicidi. Fermate proprio non lo devi contraddire iton gli devi mai dire niente ma che stai a scherza? C'hanno tutti il terrore in zona è una cosa allucinante».
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Il Messaggero