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Per tutti era il “gigante buono” del Lecce in virtù dei quasi due metri di altezza e di un fisico da corazziere. Graziano Fiorita, 47 anni, da più di venti nello staff sanitario del club giallorosso in qualità di fisioterapista, è morto ieri all’improvviso nel ritiro del Lecce, a Coccaglio, in provincia di Brescia. Qui il club salentino aveva deciso di andare in ritiro anticipato per preparare al meglio la delicata sfida di campionato contro l’Atalanta. Il povero Graziano era solito alzarsi al mattino presto per coordinare le attività in cucina in attesa dell’arrivo dei calciatori e dello staff tecnico per la colazione. Non avendolo visto arrivare però i colleghi presenti a Coccaglio hanno fatto scattare l’allarme. Una volta entrati nella sua camera, una stanza singola, lo hanno trovato privo di vita, forse a causa di un malore. La tragica notizia è stata comunicata subito al presidente Saverio Sticchi Damiani, presente nel ritiro della squadra, al ds Stefano Trinchera, copertinese come Graziano, al team manager Claudio Vino e via via al resto del gruppo, tecnici, calciatori, collaboratori.
È cominciato un pianto a dirotto collettivo che non ha risparmiato alcuno, nel mentre sono state allertate le forze dell’ordine.
L'autopsia lunedì, la prossima settimana i funerali
Dopo qualche ora, il corpo di Graziano Fiorita è stato trasferito in ambulanza all’ospedale di Brescia in attesa dell’autopsia che, con ogni probabilità, verrà effettuata nella giornata di lunedì. Da prassi infatti in casi come questo il cadavere viene sottoposto ad esame necroscopico per determinare le cause della morte. Di conseguenza, la salma di Graziano sarà accolta nella sua amata Copertino, la città in cui era nato il 9 aprile 1978, intorno a metà della prossima settimana per l’ultimo saluto. Dopodiché sarà tumulato nello stesso cimitero nel quale riposa dal 2023 suo padre Fernando, pure lui fisioterapista, con un’esperienza pluriennale nel Lecce Calcio e in altri club professionistici.
La tragica scomparsa di Graziano Fiorita ha riportato alla mente un’altra tragedia che aveva colpito il Lecce il 1° novembre 2007 quando il magazziniere Antonio De Giorgi, al termine dell’allenamento di rifinitura della squadra allenata da Beppe Papadopulo, in partenza per Cesena, perse la vita sul rettangolo verde dello stadio Via del Mare dopo essere stato colpito da un fulmine. Il povero Antonio, genero del capo magazziniere dell’epoca Giuseppe Sileno, aveva 41 anni.
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