Gerli rinuncia all'incarico nel Cts: «Polemiche sorprendenti, i miei dati erano ok»

Gerli rinuncia all'incarico nel Cts: «Polemiche sorprendenti, i miei dati erano ok»
Alberto Giovanni Gerli, uno dei 12 membri nominati nel nuovo Comitato tecnico scientifico (Cts) del governo, ha comunicato la rinuncia all'incarico. Domani si riunirà...

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Alberto Giovanni Gerli, uno dei 12 membri nominati nel nuovo Comitato tecnico scientifico (Cts) del governo, ha comunicato la rinuncia all'incarico. Domani si riunirà per la prima volta l'organismo rinnovato. In due diversi interventi Sinistra Italiane e Verdi avevano criticato la nomina di Gerli e oggi Angelo Bonelli aveva chiesto a Draghi di revocarne l'incarico. L'incontro di domani tra i nuovi esperti (in programma alle 14.30) sarà preceduto da un ringraziamento che, il capo del dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, e il ministro della Salute, Roberto Speranza, rivolgeranno ai membri del vecchio Comitato Tecnico Scientifico.

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La reazione

«A seguito delle inattese e sorprendenti polemiche esplose all'indomani della mia nomina a componente del Comitato Tecnico Scientifico, ho ritenuto opportuno rinunciare al mio incarico così da evitare al Cts e alle istituzioni in generale ulteriori, inutili ostacoli e distrazioni rispetto alle importanti e difficili decisioni che sono chiamati a prendere in un momento tanto delicato per il Paese», afferma Gerli, 40 anni - in una nota diffusa a Milano - spiegando le motivazioni della sua decisione.

 

«Ringrazio la Presidenza del Consiglio per la nomina, di cui mi ritengo onorato, e grazie alla quale avrei potuto dare il mio contributo al servizio del Paese - conclude Gerli -. Rimango convinto della bontà dei dati che ho contribuito a sviluppare e del fatto che possano costituire un utile elemento di analisi nella gestione della pandemia. Per tale ragione, continuerò con ancora più energia a lavorare e ad aggiornare i modelli, con l'aiuto degli scienziati con cui ho collaborato sin dai primissimi giorni della pandemia in Italia»

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Il Messaggero