George Clooney ferito in un incidente in Sardegna. Il medico: «Voleva solo tornare sul set»

George Clooney ferito nell'incidente. Il medico: «Incredibile, voleva solo sapere quando poteva tornare sul set»
«Dottore, dimmi quando posso tornare sul set, a girare». Con quella faccia un po' così, quell'espressione un po' così e un italiano...

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«Dottore, dimmi quando posso tornare sul set, a girare». Con quella faccia un po' così, quell'espressione un po' così e un italiano così così, George Clooney si è presentato al primario dell'ospedale di Olbia, dopo aver ricevuto le prime cure al pronto soccorso in seguito all'incidente stradale.


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L'equipe del professor Sebastiano Cudoni, presidente degli Ortopedici e Traumatologi d'Italia (Otodi), ha provveduto a rassicurarlo. «Sentirà un po' di dolore per qualche giorno, ma poi tutto tornerà a posto». Clooney è rimasto in ospedale a Olbia per circa un'ora e mezzo, tra il pronto soccorso e le radiografie al ginocchio contuso. Per l'attore si tratta di un trauma contusivo che non lo fermerà dalle riprese della serie televisiva Catch-22 (Comma 22 in italiano), nonostante dovrà fare i conti con qualche difficoltà fisica in più del dovuto.

«Si è presentato in ospedale spiega il prof. Cudoni accompagnato dalla moglie, dalla scorta e da un'autorità locale. Siamo stati costretti a farlo entrare da un ingresso secondario per evitare la ressa, visto che si tratta di un personaggio molto noto e riconoscibile. Nessun trattamento di favore ma una precauzione per motivi di ordine pubblico. Perché già ogni giorno in pronto soccorso abbiamo a che fare con 200 persone, se poi si moltiplicano con l'arrivo di curiosi diventa tutto più complicato».

Ma era nervoso e preoccupato? «No, era abbastanza tranquillo seppure claudicante. Ha parlato in italiano e la sua preoccupazione più grande era riprendere il lavoro».
Cacciatori di autografi e selfie sono rimasti a secco, grazie alle accortezze del servizio d'ordine e alle direttive ospedaliere che hanno rigorosamente chiesto al personale di non fare foto al paziente, che seppure illustre, è pur sempre un paziente.

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Il Messaggero