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La denuncia
Così è finita in un sito di rivenditori di Compro Oro nel Fanese e ha individuato alcuni dei suoi averi. Scatta una nuova denuncia ai carabinieri che iniziano i riscontri. Dalle indagini sarebbe emerso che un paio di orecchini, due collane d’oro da quasi 10 grammi ciascuna, erano stati portati alla titolare del negozio dal 50enne con trascrizione sbagliata dei suoi dati o senza produrre documenti sulla provenienza degli oggetti come prevede la norma. Di qui l’accusa per lui e la titolare del negozio di riciclaggio visto che, secondo l’accusa, sapevano della provenienza delittuosa degli oggetti. E avrebbero ostacolato l’identificazione di tale provenienza. Oggetti che la vittima del furto avrebbe riconosciuto con certezza assoluta. Tanto da avanzare la denuncia. Per l’uomo anche l’accusa di ricettazione, visto che gli ori erano oggetto di furto.
Chiesta la riqualificazione del capo di imputazione
L’avvocato Leonardo Chiocci ha chiesto una riqualificazione del capo di imputazione rispetto al riciclaggio. L’imputata è difesa dall’avvocato Mattia Pettirossi. I due sono stati rinviati a giudizio e l’udienza è stata aggiornata al 5 luglio. La vittima si è costituita parte civile chiedendo 10 mila euro di risarcimento.
Il Messaggero