Forte dei Marmi, ancora disperso il 18enne che si è tuffato dal pontile: «Ha chiesto aiuto e poi è scomparso»

Forte dei Marmi, ancora disperso il 18enne che si è tuffato dal pontile: «Ha chiesto aiuto e poi è scomparso»
Sono riprese alle 6 di questa mattina le ricerche di Jones Aboagye, il ragazzo di 18 anni disperso in mare dopo un tuffo dal pontile di Forte dei Marmi, una delle località...

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Sono riprese alle 6 di questa mattina le ricerche di Jones Aboagye, il ragazzo di 18 anni disperso in mare dopo un tuffo dal pontile di Forte dei Marmi, una delle località più conosciute della Versilia. Elicotteri e sommozzatori stanno scandagliando l'area fino a Viareggio dove il corpo potrebbe essere stato portato dalle correnti. 


Il giovane originario del Ghana era arrivato ieri da Parma con un gruppo di amici, tutti stranieri. Volevano trascorrere una domenica al mare, poi l'idea di tuffarsi dal pontile: moda molto in voga tra i ragazzi che frequentano queste spiagge.

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Il 18enne si sarebbe tuffato da solo come raccontano gli amici. Nessuno lo avrebbe spinto. Subito dopo il tuffo, sarebbe riemerso un attimo alzando le mani forse per chiedere aiuto. Poi è affogato, scomparendo in mare. Nessuno degli amici si sarebbe tuffato perchè molti di loro non sapevano nuotare. E forse non sapeva nuotare così bene neanche lui o magari ha accusato un malore che non gli ha permesso di restare a galla. Molti bagnanti si sono tuffati per salvare il ragazzo, compresi i bagnini dei vicini stabilimenti, allertati dalle grida di aiuto degli amici. Poi immediati sono arrivati i soccorsi, con le ricerche della Guardia costiera di Viareggio e dei vigili del fuoco di Livorno e Firenze. Servirà l'autopsia per capire la dinamica di cosa sia realmente successo. I carabinieri della stazione di Forte dei Marmi, diretti dal comandante Giuseppe Alaimo, stanno interrogando i testimoni presenti sul luogo della tragedia. 

Da quel che raccontano gli amici non aveva mangiato prima di fare il bagno, quindi è difficile che possa trattarsi di una congestione. Certo è che in quel punto l'acqua è torbida e profonda e che a quasi 24 ore dall'incidente ancora non si riesca a trovare il corpo. 

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Il Messaggero