Un paziente in Rianimazione ha delle formiche sul lenzuolo. I medici dell'ospedale se ne accorgono e chiamano la ditta di pulizie, due infermieri si oppongono e si rivolgono...
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Formiche in ospedale, il direttore della Asl: «E' stato un sabotaggio»
Giallo al Cardarelli, sabotato impianto salvavita: paziente salvo per miracolo
Una decisione resa nota oggi, proprio mentre in un altro ospedale cittadino, il San Paolo, si apre l'ennesimo fascicolo dopo la morte di un paziente, soffocato da un pezzo di pizza e, a detta dei familiari, soccorso in modo intempestivo. La vicenda delle formiche non rimosse risale al 31 gennaio, quando ancora erano accesi i riflettori sul San Giovanni Bosco dopo le formiche fotografate a inizio mese su una paziente cingalese che era intubata.
L'episodio diede il via a una indagine interna che ha portato alle decisioni firmate oggi da Ciro Verdoliva, commissario straordinario dell'Asl Napoli 1. Nelle motivazioni si parla di «violazione del codice disciplinare per aver tenuto una condotta non conforme nel luogo di lavoro ai principi di correttezze verso un superiore», ma anche di mancata osservazione della «centralità dell'ammalato nonché dei principi di accoglienza, solidarietà, qualità e umanizzazione dell'assistenza sanitaria.
I quattro, ciascuno per le proprie responsabilità si sono resi protagonisti di una condotta collettiva preordinata a futili dimostrazioni in una situazione in cui l'unico soggetto da tutelare era l'ammalato, il quale è stato chiaramente trascurato, seppur per un tempo contenuto, in una situazione di disagio e lesiva della sua dignità personale». Nella motivazione l'Asl sottolinea anche le conseguenze sull'immagine dell'azienda sanitaria partenopea: «La condotta - si legge - ha anche determinato condizioni tali da rendere concreto il rischio di grave pregiudizio alla credibilità dell'Asl Napoli 1 a causa del discredito che da questa vicenda poteva derivarle da parte degli utenti». Questo è solo uno dei vari episodi di formiche comparse a inizio anno nei locali del San Giovanni Bosco, episodi ripetuti tanto da far ipotizzare un'azione mirata di sabotaggio.
I dipendenti sospesi però non c'entrano con questa eventualità: a loro carico c'è 'solò il ritardo nel cambio delle lenzuola. Un'altra indagine interna è scattata invece oggi all'ospedale San Paolo dopo il decesso di un paziente che era arrivato al pronto soccorso con un principio di soffocamento a causa di un pezzo di pizza margherita. I parenti dell'uomo hanno denunciato ritardi nel occorso a causa di un diverbio tra medici e un ritardo dell'anestesista nell'accorrere. «Ho saputo del fatto - spiega Verdoliva - ieri alle 11.15 e alle 11.20 ho fatto partire l'indagine interna. Tutti i medici e infermieri sono stati convocati e spiegheranno la loro versione agli ispettori. Se emergeranno comportamenti omissivi ci saranno duri provvedimenti». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero