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ATTIVITA’ SPECULATIVA
Così con le accuse di truffa e autoriciclaggio Roberto Sanna, 51 anni, con vari precedenti di polizia per frode, è finito ai domiciliari. La misura cautelare, firmata dal gip di Milano Alessandra Simion su richiesta del pm Luigi Furno nell’inchiesta condotta dal Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza, è una delle prime applicazioni dei magistrati milanesi del reato di autoriciclaggio per il reimpiego di soldi illeciti in «attività speculative», ossia in questo caso nel gioco d’azzardo. Finora, spiega il procuratore aggiunto Eugenio Fusco, a capo del pool di contrasto alle frodi ai consumatori, gli autori di truffe «hanno goduto di una certa impunità, anche perché tutti i truffatori sanno che per quel reato non si può applicare la misura cautelare nemmeno in casi gravissimi». Ma ora, afferma, «mando un avviso ai truffatori: stiamo cercando di usare il più possibile i reati che consentano, almeno nei casi più gravi, di agire con severità e arrestare». Come in questa operazione, chiamata “Fake investments”, con l’autoriciclaggio. Tra le quattro vittime del raggiro, messo in atto tra il settembre 2016 e l’agosto scorso, tutti esperti professionisti, tra l’altro, che hanno poi sporto denuncia, figurano anche due genitori che portavano i loro figli nella stessa scuola frequentata dai figli dell’arrestato.
FONDO COREANO
Come si legge negli atti Sanna, che aveva lavorato nel campo delle energie rinnovabili e millantava di essere titolare di una società panamense, assicurando che l’avrebbe usata per il business dei pannelli fotovoltaici, avrebbe fatto credere ai quattro, che pensavano di diventare suoi soci, di aver trovato anche un fondo coreano disposto a sborsare «25 milioni di euro» per finanziare l’affare.
Il Messaggero