OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Non studia più. Non ha ancora un impiego. Ma, a una certa età, un figlio diventa comunque troppo grande per avere diritto al mantenimento da parte dei genitori. Insomma, gli anni pesano più della mancata indipendenza economica. Ad affermarlo è la Cassazione, che nell'ordinanza n. 32406 dell'8 novembre 2021, ha stabilito che il figlio trentenne che abbia smesso di studiare da tempo e non sia riuscito a inserirsi stabilmente nel mondo lavorativo, perde il diritto ad essere mantenuto. La vicenda presa in esame riguardava un trentaduenne, con genitori separati, che abbandonati gli studi a sedici anni, aveva fatto dei corsi professionali, riuscendo però poi a trovare solo impieghi saltuari.
Figlio grande, addio mantenimento
La Corte d'Appello di Caltanissetta ha revocato l'assegno di mantenimento del figlio che dal padre veniva consegnato all'ex moglie e pure l'assegnazione della casa familiare in suo favore. È stata proprio la donna, che convive con il ragazzo, a rivolgersi alla Cassazione, confidando nel principio, più volte affermato, secondo cui i figli devono essere mantenuti fino a quando non hanno un impiego stabile. Ma la revoca è stata confermata con una inattesa virata rispetto all'orientamento degli ultimi anni.
«Voglio la paghetta di 900 euro». Figlio 29enne fa causa al papà imprenditore ma perde tutto
LA GIURISPRUDENZA
«È una decisione innovativa, fondata sul principio di autoresponsabilità dei figli - dice l'avvocato Marco Meliti, presidente Associazione Italiana di Diritto e Psicologia della Famiglia - la Cassazione, negli ultimi tempi, ha operato una prima stretta, stabilendo che per l'indipendenza economica basta un lavoro precario, anche non in linea con il percorso formativo. Ora ne arriva una ulteriore: il mantenimento si perde per una questione di età, perché il figlio non può abusare del diritto ad essere mantenuto dai genitori oltre ragionevoli limiti di tempo. Non esiste però un'età limite stabilita per legge, si valuta caso per caso». La mancata definizione della soglia si fa sentire anche in tribunale. «Il problema è serio - spiega l'avvocato Gian Ettore Gassani, presidente AMI-Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani - negli anni passati la Cassazione ha sdoganato i bamboccioni e tanti hanno continuato ad adire alle vie legali per avere il mantenimento. In Europa, i limiti sono certi e in media si attestano sui 26 anni. In Italia, non sono definiti per legge. Secondo talune sentenze oltre i 34/35 anni non sarebbe possibile chiedere il mantenimento, salvo inabilità al lavoro e gravi problemi psicofisici. Ora si auspica che sia il legislatore a definire, in modo preciso, la questione».
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero