Ancora polemiche per le parole di Vittorio Feltri. «Vendo di solito tre, quattro copie di Libero. Ma da oggi non lo vendo più, forse perderò qualche cliente ma...
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«In questi giorni abbiamo sentito, ancora una volta, esternazioni poco felici e piuttosto aggressive sui meridionali. Esternazioni, fatemelo dire, senza alcun senso. A ogni persona che vi sta al fianco ricordate sempre che facciamo parte tutti della stessa Nazione, che siamo tutti figli dello stesso popolo. Unico e grande, da Bergamo a Palermo, con l'orgoglio nel cuore. Viva l'Italia». Lo scrive su Fb il ministro degli Esteri Luigi Di Maio dopo le polemiche in merito alle dichiarazioni di Feltri.
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«Feltri è una persona che si commenta da sola per le cose che ha detto e ripetuto, perché non è affatto la prima volta. La reazione è stata adeguata, attraverso l'attivazione di moltissime proteste. Questa è la risposta più netta che va data a chi vive la propria vita con una subcultura. Il Sud non ha bisogno di nessuno». Lo ha detto a 'Barba & Capellì su Radio Crc il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, tornando sulle frasi del direttore editoriale di Libero sui meridionali. «continuano i racconti, le narrazioni gravemente discriminatorie ed offensive verso il Mezzogiorno che sono diventate quasi di routine e accettabili. In piena pandemia vedere delle ricostruzioni su Napoli e sul Sud ci fa riflettere, essendo questo un periodo storico in cui c'è la necessità di unione. Di questi tempi di Feltri mi importa davvero poco». Quanto alla festa della Liberazione, «il 25 aprile va sempre ricordato. Il Governo, con una circolare, ha cancellato i soliti eventi, ma ha dato comunque la possibilità ai cittadini di ricordarlo. Io deporrò dei fiori alla presenza del Prefetto a tutti i caduti della resistenza. Alle ore 15, sui balconi, canteremo Bella Ciao. Non è di certo Salvini a dirci cosa significano il 25 aprile e le Quattro giornate di Napoli».
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Il Messaggero