Ha utilizzato una corda fatta con le lenzuola per scavalcare il muro di cinta del carcere napoletano di Poggioreale mentre si stava recando a messa nella chiesetta...
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La lite proseguì in strada dove il polacco, in preda ai fumi dell'alcol, accoltellò a morte l'amico.
«In ogni caso la questione - aggiunge - non è solo di numeri, vale a dire della necessità di aumento degli agenti di polizia penitenziaria - pur necessario e doveroso dopo anni di promesse - ma di rimotivazione di questi operatori, stanchi, demotivati e, per una larga parte, anziani, impegnati in un lavoro difficile e complicato». «Vogliamo atti concreti - dice il presidente dell'Uspp Giuseppe Moretti - e la costituzione di un osservatorio parlamentare permanente che monitorizzi le criticità delle carceri al fine di adottare provvedimenti di carattere legislativo che riportino l'ordine, la sicurezza e la legalità nelle carceri italiane perché ogni giorno il rischio è che accada l'irreparabile». Per il segretario dell'Osapp di Napoli, Luigi Castaldo, la colpa è della mancanza di personale: «Poco più di 200 unità di fronte a una platea di detenuti che supera di 800 unità la capacità massima. Dati denunciati a un'amministrazione sorda ed una Politica assente». «L'istituto andrebbe definitivamente abbattuto ed il capo dell'Amministrazione Penitenziaria rimosso dall'incarico». Questo è il commento del segretario generale del Sindacato di polizia penitenziaria Aldo Di Giacomo che annuncia per domani una conferenza stampa. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero