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Un solo ospedale per sette isole. In costante carenza di medici, ridotto quasi ad un poliambulatorio e con il timore che si arrivi a chiuderlo. A Panarea la stagione turistica inizia all’insegna delle proteste. L’incubo di inizio estate, per chi qui abita tutto l’anno e per i tantissimi vacanzieri, è legato al rischio che l’unica struttura ospedaliera (già oggi in agonia) venga chiusa definitivamente. Eppure, i reparti servono un bacino di 17 mila residenti nell’arcipelago delle Eolie: Lipari, Salina, Vulcano, Stromboli, Filicudi, Alicudi e Panarea, che nei mesi estivi con i turisti possono raggiungere 100 mila persone. Una popolazione importante, che l’ospedale di Lipari si trova a dover gestire con appena 25 medici, tra interni e specialisti prestati da altre strutture. Ma oltre al flusso estivo, il problema resta tutto l’anno, tanto che gli abitanti delle Eolie si sono riuniti nel Comitato Ospedale di Lipari non si tocca, quando nell’agosto del 2020 un caso di presunta malasanità ha acceso l’attenzione nazionale su una carenza cronica delle sette isole. Dopo nove giorni di dolori, una giovane di 22 anni, Lorenza Famularo, è deceduta nel nosocomio di Lipari e sulle responsabilità della morte si attendono ancora le conclusioni dell’inchiesta. Seguirono proteste dei cittadini, occupazione dei reparti e dei ponti per gli aliscafi, con la promessa dell’assessore alla salute della Regione Siciliana, Ruggero Razza, di migliorare la situazione con l’assunzione di nuovi medici. Il risultato è stato un ulteriore smantellamento.
IL COMITATO
La situazione la conosce molto bene, Marilena Mirabito, che per 42 anni ha lavorato in quell’ospedale prima come infermiera, poi nella direzione sanitaria, fino alla pensione due anni fa. Ora anche lei combatte nel Comitato per salvare la struttura da una progressiva dismissione. «Fino agli anni Novanta andava bene, poi i primi problemi nel 2009, con il decreto Lorenzin che ha chiuso i centri nascita sotto i 500 parti l’anno, noi ne facevamo circa 100 e chiusero natalità, ostetricia e ginecologia.
IL TRIBUNALE
Ma i problemi del territorio di Lipari, non finiscono con l’ospedale. In chiusura c’è anche il tribunale, sezione distaccata del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, con un magistrato civile e due penali. Con il decreto Milleproroghe del 2020 era stata decisa la proroga per due anni, fino a dicembre prossimo. «Si è cercato di inserire una nuova proroga nel 2022, ma il ministro della Giustizia si è opposto all’emendamento» spiega ancora Arena del Comitato. E c’è dell’altro. Hanno chiuso anche la sede dell’Agenzia delle entrate. «Dopo il pensionamento di un dipendente, ne è rimasto un altro, ma lavora da remoto ed è chiuso l’accesso al pubblico. Per noi abitanti delle Eolie è come un ritorno al medioevo».
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