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Il procuratore aggiunto di Milano Fabio De Pasquale e il pm, ora alla procura europea, Sergio Spadaro sono stati rinviati a giudizio a Brescia. Nei loro confronti l'accusa è rifiuto di atti d'ufficio, in quanto, secondo l'ipotesi, non avrebbero depositato prove favorevoli agli imputati, poi tutti assolti definitivamente, del processo Eni-Nigeria. Lo ha deciso il gup bresciano Christian Colombo. Il dibattimento si aprirà il prossimo 16 maggio.
Il rinvio a giudizio
Il gup Colombo, che ha fissato il dibattimento per il prossimo 16 marzo (e non 16 maggio come scritto in precedenza) ha accolto l'ipotesi dei pm Donato Greco e Francesco Milanesi, i quali hanno sostenuto che ci sono elementi di prova per rinviare a giudizio De Pasquale e Spadaro.
Secondo la ricostruzione ribatita stamane in aula, i due pm milanesi non hanno «volontariamente» depositato alle difese prove favorevoli agli imputati al processo sulla vicenda nigeriana. Nel procedimento parte civile è l'ex viceconsole onorario in Nigeria Gianfranco Falcioni, ex imputato a Milano, e il ministero della giustizia è stato citato come responsabile civile. Ora la vicenda sarà valutata dal Tribunale.
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