Eleonora Pavan morta di tumore a 31 anni, il compagno: «Ti avrei voluto mettere in tasca e portare dappertutto, da oggi sarà sempre così»

Giulio Maria ricorda così la compagna, morta a Treviso dopo una malattia: "Sei il mio regalo, la mia luce, la mia forza"

Eleonora Pavan morta di tumore a 31 anni, il compagno: «Ti avrei voluto mettere in tasca e portare dappertutto, da oggi sarà sempre così»
VILLORBA (TREVISO) - «Ciao amore mio, come stai? In fondo, credo che oggi tu stia bene, ma mi fa tanto male il cuore. Ti avevo detto che avevo bisogno di te, perché...

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VILLORBA (TREVISO) - «Ciao amore mio, come stai? In fondo, credo che oggi tu stia bene, ma mi fa tanto male il cuore. Ti avevo detto che avevo bisogno di te, perché senza quella tua luce la mia giornata è buia e oggi, io vedo tutto buio perché piango, perché urlo, ma non sento la tua mano che mi accarezza sempre». È con una lettera affidata a Instagram che Giulio Maria saluta la sua compagna, Eleonora Pavan, stroncata da un tumore a 31 anni. I due stavano insieme da un anno e mezzo.

Eleonora Pavan morta per un tumore a 31 anni. L'amica: «Il suo ultimo messaggio è stato "è dura"»

 

LA LETTERA

«Quando ci siamo ritrovati, mi avevi convinto al primo ciao, mi hai invaso ed è stato destabilizzante fino all’ultimo secondo - continua nel post -. Mi avevi promesso che non avresti mollato e non lo hai fatto mai. Ti ho sempre detto che ti avrei voluta mettere in tasca e portare dappertutto con me e ti prometto che da oggi sará sempre così. Tu, la mia insegnante di vita, qualcuno che auguro a tutti di trovare, la persona che ti fa capire cosa cavolo ci facciamo a sto mondo e quanto siano importanti tutte le cose, che lamentarsi è inutile e dobbiamo godere di tutto, perché quella è vita. Ho vissuto un anno e mezzo che vale la vita intera di qualcuno, la tua fame di vivere mi ha contagiato e mi ha dato due occhi nuovi verso un mondo che non conoscevo. Tu mi hai sempre detto che io ero speciale e il tuo preferito di tutto il mondo (polo nord e polo sud compreso), però io mi sento così piccolo adesso e mi sento di dire che l’unica persona “grande” qui, sei tu. Sono così fortunato, non sai quanto, spero di avertelo dimostrato sempre in ogni occasione e, con il cuore rotto in mano, spero un giorno di poterti abbracciare e baciare tanto come abbiamo sempre fatto. Sei il mio regalo, la mia casa, la mia luce, la mia forza, la mia preferita. Ciao more».

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Il Messaggero