Ebrei, in streaming anche la festa di Purim con la lettura del Libro di Ester per chi non può andare in sinagoga

Ebrei, in streaming anche la festa di Purim con la lettura del Libro di Ester per chi non può andare in sinagoga
Le misure eccezionali di sicurezza predisposte per affrontare l’emergenza coronavirus si ripercuotono anche sul Purim, la festa ebraica delle “sorti” che...

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Le misure eccezionali di sicurezza predisposte per affrontare l’emergenza coronavirus si ripercuotono anche sul Purim, la festa ebraica delle “sorti” che avrà inizio quest’oggi al tramonto, il cosiddetto “Carnevale ebraico”. Per venire incontro a chi non potrà recarsi in sinagoga l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, in accordo con l’Assemblea Rabbinica Italiana, offrirà la possibilità di assistere alla lettura della Meghillat Esther, il libro di Ester, in streaming. «È da precisare - afferma Giuseppe Momigliano, rabbino capo di Genova e assessore Ucei al culto - che secondo l’opinione rabbinica prevalente questa modalità di trasmissione non elimina l’obbligo di ascoltare la lettura della Meghillah dal vivo. È giusto sottolinearlo, per non generare malintesi». L’invito del rav Momigliano è a ritrovare nel significato profondo di questa festa lo slancio ad affrontare giornate difficili per tutti con un pensiero «rivolto a tutti coloro che soffrono, con la speranza di una pronta guarigione».


Due le modalità per collegarsi alla diretta, su Facebook o attraverso un SW Zoom meeting acquistato dall’Ucei.
«Il collegamento via streaming su Facebook – rende noto la segreteria dell’Unione – è possibile direttamente sull’account Ucei. Il collegamento è aperto dalle ore 18.30 per permettere a tutti di impostare la connessione in tempo utile. Il collegamento via Zoom meeting consente una partecipazione attiva, ma richiede maggiore responsabilità perché ogni ascoltatore, parlando, disturba tutti coloro che ascoltano. D’altro canto, potendo essere sentiti, si può fare rumore quando viene pronunciato il nome Hamman ed avere la sensazione di essere in sinagoga».


 Diverse sinagoghe italiane resteranno aperte, anche se con ingressi a numero chiuso o contingentati, mantenimento tra le persone della distanza richiesta, obbligo di rispettare le indicazioni dell’autorità sanitaria. A Roma, dove si è proceduto con numero chiuso, la prenotazione per l’accesso alle funzioni era necessaria anche per i bambini. Ad essere offerta agli iscritti anche la possibilità di iscriversi a letture della Meghillà in orari successivi, tenendo sempre fermo il divieto di assembrarsi e sedere vicini. Il rabbino e il chazan, nel caso, saranno chiamati a interrompere il servizio finché questa regola non sarà rispettata dal pubblico. L’invito del rabbino capo rav Riccardo Di Segni alle persone “anziane o debilitate” è ad astenersi «dal partecipare alle funzioni».  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero