Morte cerebrale per la donna di 39 anni soccorsa lo scorso 5 marzo in uno studio medico in provincia di Monza, dove si era recata per un intervento di chirurgia estetica. Da...
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L'ESPERTO RISPONDE - Liposuzione, quando può essere pericolosa
Le condizioni di A.M. erano apparse critiche sin dall'ingresso in Terapia Intensiva Neurochirurgica dell'ospedale San Gerardo di Monza e si sono progressivamente aggravate nelle ultime ore. Le terapie neuroprotettive effettuate - fa sapere la nota dell'ospedale - in particolare l'ipotermia terapeutica, non sono state sufficienti a frenare l'evoluzione del danno cerebrale iniziato al momento dell'arresto cardiocircolatorio. Gli accertamenti atti a definire l'entità del danno cerebrale post-anossico effettuati in questi giorni (Tac, angioTAC, Risonanza Magnetica e neurofisiologia) convergono nel descrivere l'evoluzione di un quadro di coma postanossico con aumento dell'edema cerebrale e la comparsa di lesioni ischemiche diffuse conseguenza del prolungato arresto di circolo. L'evoluzione negativa del quadro clinico è stata definita dal collegio medicolegale, che si è riunito questa mattina alle ore 10.35.
Maurizio Cananzi, titolare dell'omonimo studio di medicina estetica e chirurgia plastica, è indagato con l'accusa di lesioni colpose gravissime. La paziente, martedì pomeriggio, era sul tavolo operatorio pronta a sottoporsi all'intervento, quando ha avuto un arresto cardiaco appena le è stata somministrata l'anestesia. «Dopo l'operazione gridavo aiuto». Collassata senza più riprendere conoscenza, la donna è stata soccorsa e intubata dagli specialisti del 118 che l'hanno trasportata d'urgenza all'ospedale di Monza. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero