Scopre di essere incinta alla scadenza del contratto: l'azienda le offre un'assunzione a tempo indeterminato

Il racconto di Melissa, 31 anni: "Spero che la mia vicenda possa essere d'esempio"

Scopre di essere incinta alla scadenza del contratto: l'azienda la tranquilizza offrendole un'assunzione a tempo indeterminato
Un vero e proprio miracolo laico? Forse per qualcuno sì dopo che una donna incinta ha avuto un contratto a tempo indeterminato. La «fortunata» donna si...

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Un vero e proprio miracolo laico? Forse per qualcuno sì dopo che una donna incinta ha avuto un contratto a tempo indeterminato. La «fortunata» donna si chiama Melissa Palmieri: la 31enne ha scoperto di essere incinta durante un periodo di prova in un'azienda di Villa Santa Maria, nel Chietino, che gestisce laboratori di analisi.

«Il 13 giugno andrò in maternità, felice di diventare mamma, di aver potuto conservare il mio lavoro, di lavorare con una grande azienda che dà valore alle persone, senza alcuna forma di discriminazione, e che è davvero al passo con i tempi», ha dichiarato la donna.

 

 

Alla scadenza del contratto, come racconta lei stessa, nonostante il pancione i suoi datori di lavoro le hanno proposto, forse inaspettatamente, di rimanere in azienda a tempo indeterminato. Con un contratto che finalmente le dà quelle tutele di cui ha bisogno una giovane mamma lavoratrice.

 

 

La giovane ha raccontato di essere stata assunta «con un contratto di prova, in scadenza a fine maggio». «A dicembre scorso» dice la 31enne, «scopro inaspettatamente, di essere incinta e decido di parlarne con i miei responsabili che si sono mostrati subito disponibili nei miei confronti. Ma non solo. Prima della scadenza naturale del rapporto lavorativo, mi hanno rinnovato il contratto, e questa volta a tempo indeterminato. Nonostante le mie assenze dal lavoro in questo ultimo periodo, in quanto la mia gravidanza ha necessità di controlli continui».

 

La storia di Melissa colpisce perché non sempre i datori di lavoro sono solidali con le donne incinte, purtroppo. E i casi di discriminazione aumentano sempre di più. «In un momento storico in cui diventare mamma sembra quasi incompatibile con il lavoro di una donna» dice la 31enne, «spero che la mia vicenda personale, che voglio portare all'attenzione degli organi di stampa, possa essere d'esempio per tutte quelle donne che hanno timore di annunciare una gravidanza».

 

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Il Messaggero