«De Benedetti, yacht di 51 metri non dichiarato». Lui: «Mai evaso»

«De Benedetti, yacht di 51 metri non dichiarato». Lui: «Mai evaso»
Carlo De Benedetti rischia di dover pagare una maxi multa da 36 milioni per aver dimenticato di inserire una imbarcazione nella sua denuncia dei redditi. La contestazione è...

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Carlo De Benedetti rischia di dover pagare una maxi multa da 36 milioni per aver dimenticato di inserire una imbarcazione nella sua denuncia dei redditi. La contestazione è della Guardia di Finanza di Torino che ha notificato all'imprenditore un atto in contesta ad una delle sue società «l'omessa dichiarazione di investimenti detenuti in Stati o territori a fiscalità privilegiata per un valore annuo pari a 19 milioni e 995 mila euro».


L'accusa si riferisce allo yacht My Aldabra, una imbarcazione di 51 metri costruita a Viareggio, ma registrata nel paradiso fiscale delle isole Cayman. L'evasione ipotizzata dalla Fiamme Gialle è stata quantificata in quasi 120 milioni di euro e potrebbe essere sanzionata con una multa compresa tra i 7 milioni e i 36 milioni di euro. L'atto è stato notificato a fine settembre alla Aldabra società semplice, che è detenuta al 99 per cento da De Benedetti e per l'uno per cento da commercialista Massimo Segre.

La vicenda nasce da una verifica compiuta nel 2016 su questa società che ha sede in via Valeggio 41 a Torino, stesso indirizzo dello studio Segre. Il sospetto degli investigatori era che quella società semplice fosse una società di comodo, costituita per poter intestarle dei beni che restano nella disponibilità dei soci. I finanzieri hanno controllato i conti della Aldabra negli anni dal 2011-2017 e dalle verifiche è emerso che la società non aveva dichiarato al fisco il valore di mercato della nave che porta il suo stesso nome, Motor yacht Aldabra, battente bandiera delle isole Cayman, paradiso fiscale nei Caraibi.

LA REPLICA
La notizia ha provocato l'immediata replica di De Benedetti: «Esprimiamo profonda sorpresa per la notizia che è circolata. Premesso che da un punto di vista formale non sono stati rispettati i dovuti obblighi di riservatezza, l'Ingegner De Benedetti non ha mai evaso, o omesso di dichiarare, alcuna proprietà estera, in particolare per quanto riguarda l'imbarcazione My Aldabra, che era di proprietà di UniCredit Leasing SpA in Italia», fa sapere il portavoce dell'imprenditore. Secondo il comunicato si tratta di «un'informazione data al pubblico e basata sul nulla, gravemente lesiva. L'Ingegnere avvierà pertanto azioni a tutela della sua reputazione, e in tal senso ha già dato mandato al professor Franco Coppi di procedere giudizialmente».

LE INDAGINI
Secondo gli investigatori lo yacht era stato preso in leasing dalla società torinese dopo essere stato varato nel 2011 dal cantiere navali Codecasa Tre di Viareggio. Era stato poi venduto all'Unicredit Leasing per 19.995.000 euro e poi subito affittato alla società Aldabra. Secondo la Guardia di finanza, solo De Benedetti aveva la possibilità di utilizzare l'imbarcazione in via esclusiva e lo faceva tenendosi fuori dalle acque territoriali dell'Unione europea. Sarebbe stato lui, ad esempio, a pagare con bonifici partiti dai propri conti la gestione alla Fraser Yachts Monaco, società monegasca specializzata nel settore degli yacht di lusso.


La società torinese, quindi, non avrebbe svolto nessuna attività commerciale e non aveva profitti. Gli investigatori ipotizzano che questa società dovesse indicare nel quadro RW della sua dichiarazione dei redditi l'ammontare dell'investimento all'estero, come richiede una circolare dell'Agenzia delle Entrate del 2013. Per questo contesta alla Aldabra di non aver dichiarato al Fisco questo reddito negli anni tra il 2011 e il 2017. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero