«Un crocifisso per ogni stanza», scoppia la polemica in ospedale a Chivasso

«Un crocifisso per ogni stanza», scoppia la polemica in ospedale
Un crocifisso in ogni stanza dell'ospedale di Chivasso. La circolare dell'Asl To4 scatena il dibattito politico a livello nazionale. C'è chi difende il simbolo...

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Un crocifisso in ogni stanza dell'ospedale di Chivasso. La circolare dell'Asl To4 scatena il dibattito politico a livello nazionale. C'è chi difende il simbolo del Cristianesimo per eccellenza e chi, invece, sostiene la laicità dello Stato. «Non era mia intenzione generare un mare di polemiche - dice il direttore generale dell'azienda sanitaria, Lorenzo Ardissone - in quell'ospedale sono appena finiti dei lavori di ristrutturazione. In alcune stanze i crocifissi sono andati persi o danneggiati. E dal momento che ci sono sempre stati, ci è sembrata un'azione di buon senso sostituirli». La circolare, firmata dal direttore del presidio ospedaliero, Alessandro Girardi, non è però piaciuta a tutti i colleghi che lavorano nel nosocomio chivassese. E, in un attimo, la lettera è finita sui social scatenando le reazioni di molti esponenti Radicali e di sinistra.


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​«È inaccettabile - dicono i coordinatori radicali Boni, De Grazia e Degiorgis - che in uno Stato di diritto laico, come dovrebbe essere il nostro, il principale problema dell'Asl sia quello di posizionare simboli religiosi cattolici all'interno delle camere di degenza. Gli ospedali sono luoghi pubblici. Luoghi che dovrebbero rispettare in prima persona la laicità delle istituzioni, a garanzia del credo, della fede e della sensibilità di ogni singola persona». Non sono mancati gli accenni al ministro dell'Interno Matteo Salvini, più volte immortalato, nelle ultime settimane, con il rosario tra le mani. «C'è sempre qualcuno più Salviniano di Salvini - ironizza Silvio Viale, medico e Radicale - chissà se faranno mettere anche un rosario appeso ai letti. Il messaggio è chiaro: in questo ospedale non ti resta che affidarti a Cristo».


A sostegno della decisione dell'Asl, invece, si è mosso il centrodestra. «L'assurda polemica scoppiata sull'iniziativa del direttore dell'ospedale di Chivasso è l'ennesimo esempio di un malinteso ed esasperato multiculturalismo», sostiene la deputata di Forza Italia, Annagrazia Calabria. «Il crocifisso è un simbolo della nostra cultura e delle nostre tradizioni: nessuno può sentirsi turbato dalla sua presenza, che non ha alcun significato ostile ma anzi è sinonimo di amore, solidarietà e pietà». Dello stesso avviso il Senatore della Lega, Cesare Pianasso: «Il crocifisso rappresenta le nostre radici culturali cristiane, è un simbolo che va al di là della fede religiosa. Bene ha fatto l'Asl a rimetterlo nelle stanze del nosocomio chivassese. Le critiche arrivano dai soliti ambienti di sinistra, la cui politica è chiaramente indirizzata allo smantellamento delle nostre tradizioni e della nostra cultura, contro tutto quello che rappresenta l'essere italiani».
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Il Messaggero