Sardegna resta zona arancione, il Tar repinge il ricorso della Regione

La Sardegna resta in zona arancione. Lo ha stabilito il Tribunale amministrativo della Sardegna, che ha respinto così il ricorso presentato dalla Regione contro...

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La Sardegna resta in zona arancione. Lo ha stabilito il Tribunale amministrativo della Sardegna, che ha respinto così il ricorso presentato dalla Regione contro l'ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza lo scorso 22 gennaio. In quell'occasione l'ordinanza precisava che precisava che l'Isola era «costretta» a misure più restrittive per contenere un innalzamento della curva dei contagi da Covid. Il provvedimento arriva con decreto del presidente del Tar Dante D'Alessio, in risposta all'istanza presentata dai legali della Giunta che avevano chiesto una decisione immediata prima ancora della discussione di richiesta cautelare. Che verrà discussa il 17 febbraio.

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Il decreto

Il presidente del Tar D'Alessio ha assicurato che non c'è stato nessun dato o parametro «erroneo», così come nessuna «valutazione discrezionale ed immotivata degli organi tecnici» del ministero. Bensì una classificazione del rischio che è «frutto dell'applicazione di numerosi criteri, per lo più automatici, elaborati con un algoritmo, che sono stati scelti per monitorare l'andamento dell'epidemia e riguardano diversi ambiti in particolare per la Regione Sardegna, nel periodo di rilevazione, erano risultati peggiorati quattro indicatori importanti: la percentuale di occupazione dei posti letto nelle terapie intensive, l'incidenza dei casi attivi ogni 100.000 abitanti, l'andamento dei focolai e la completezza e la velocità di trasmissione dei dati», questo lo scenario attuale tracciato da D'Alessio.

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I dati

Nel decreto del Tar si legge anche che «la percentuale di occupazione dei posti letto in terapia intensiva [occupati da pazienti positivi al coronavirus], sempre nel periodo di riferimento, era salita al 31%, un punto percentuale sopra la soglia di allerta del 30%, e tale dato solo successivamente è stato migliorato con la discesa sotto la soglia del 30%».

Quindi «con una probabilità di diffusione moderata e un impatto alto, la classificazione del rischio è stata quindi definita "alta" e la Regione Sardegna è stata pertanto classificata in zona arancione». Infine sulla permanenza in questa fascia nell'aggiornamento del 29 gennaio, la Cabina di Regia ha «espressamente» valutato l'istanza della Regione Sardegna di passare in zona gialla, che però può essere data solo «quando i parametri risultino positivi in due report consecutivi (e quindi dopo due settimane), con la conseguenza che la Sardegna potrà beneficiare dell'accertato miglioramento dei suoi dati (se confermati nel report successivo), con il passaggio alla inferiore zona gialla, già nella prossima determinazione del Ministero», quindi a partire dal prossimo 5 febbraio.

 

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Il Messaggero