OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
La scuola è un «fattore facilitante per la diffusione del virus», a prescindere «se il contagio avvenga nelle aule o al di fuori; fermare la didattica in presenza per tutti gli studenti pugliesi è stata una decisione «sofferta ma necessaria». Lo dice in un'intervista alla Stampa Pierluigi Lopalco, epidemiologo e assessore regionale alla Sanità in Puglia. Con i 716 nuovi casi di ieri, «la Puglia ha raggiunto la soglia dei 10mila positivi. A marzo-aprile avevamo appena superato i 4mila. Purtroppo bisogna anticipare le mosse del virus, non inseguirle».
Le attività scolastiche «hanno nelle ultime settimane registrato un numero di casi tale che ci ha indotto a prendere questo provvedimento». Lopalco chiede alla ministra Azzolina «di evitare atteggiamenti inutilmente ideologici nei confronti della didattica in presenza a tutti costi». La gestione sanitaria dei casi comparsi nelle scuole «ha generato un carico di lavoro enorme: migliaia di persone in isolamento fiduciario di almeno 10 giorni per contatto stretto, con tutti i disagi a carico delle famiglie, specie quando in quarantena finiscono i più piccoli». Ma significa anche «migliaia di ore di lavoro per gli operatori dei dipartimenti di prevenzione, perché devono effettuare i tamponi, la sorveglianza sanitaria e le attività di tracciamento, a cui si aggiunge l'impatto sui laboratori per l'analisi dei tamponi». In un momento di emergenza «si sarebbe dovuto avere un atteggiamento meno difensivo, abolendo certificazioni e richieste di tamponi inutili». Rispetto all'ipotesi di lockdown localizzati in Puglia «Stiamo cercando di anticipare la crescita incontrollata dei contagi. Speriamo di non averne bisogno».
Leggi l'articolo completo suIl Messaggero