Ci sono sempre meno particelle di virus nei tamponi e una delle spiegazioni più probabili potrebbe essere nell'uso più diffuso delle mascherine. «Dopo...
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L'esperto osserva che «del virus vediamo che nei tamponi la carica virale è più bassa ed è più difficile isolare il virus, ma questo - rileva - non significa che il virus sia cambiato: vediamo che c'è meno virus nei tamponi, ma il perché è da capire». In proposito al momento è possibile soltanto formulare delle ipotesi, che non possono però basarsi sul comportamento del virus. Per il virologo «è troppo semplicistico e superficiale dire che il virus è cambiato senza avere un dato che lo dimostri. Di fatto il virus »sta circolando nel mondo, con numeri importanti anche nella mortalità«. Diverso è invece considerare il ruolo dell'ospite: può darsi che siano gli esseri umani a comportarsi diversamente, anche se »questa al momento è solo un'ipotesi«. Tra le possibilità, c'è che ci si accorge prima della malattia, sia perché i medici di famiglia adesso sono più bravi a riconoscerla sia perché le persone vanno prima dal medico; anche la somministrazione dell'eparina negli ospedali ha evitato molti ricoveri in terapia intensiva riducendo la formazione di trombi) e, fra le tante ipotesi possibili, una delle principali riguarda la carica virale, ossia la quantità di particelle di virus presenti nelle secrezioni e rilevata con i tamponi, probabilmente collegata all'uso più diffuso delle mascherine. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero