Covid, Ricciardi: «Chiusura delle scuole da scongiurare». Boccia: «Regioni? Non escludo nuovo stop»

«E' stato sottovalutato il fatto storico che tutte le pandemie hanno una seconda ondata più pericolosa della prima» e «rispetto a quello che ci...

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«E' stato sottovalutato il fatto storico che tutte le pandemie hanno una seconda ondata più pericolosa della prima» e «rispetto a quello che ci aspetta, cioè una pressione enorme con l'arrivo dell'influenza, bisognava rafforzare il sistema di testing allargandolo a tutte le strutture, sia pubbliche che private che sono in grado di farlo, e poi con i pronto soccorso che in molti casi non hanno ancora fatto i percorsi differenziati». Così a Buongiorno, su Sky TG24 Walter Ricciardi, membro del comitato esecutivo dell'Oms e consulente del ministro della Salute parlando della quantità di tamponi effettuata quotidianamente.

«Stiamo pensando a ridurre la quarantena sulla base dell'evidenza scientifica e su quello che accade al momento, la quarantena secondo noi può essere ridotta da 14 a 10 giorni come fanno i tedeschi con un tampone invece che due. È qualcosa che stiamo consigliando e spero che il Governo prenda in considerazione».

 

 

Ospedali quasi pieni

«Gli ospedali si stanno di nuovo riempiendo. Le strutture Covid in questo momento in Campania e nel Lazio sono quasi piene. Mi preoccupano non tanto le terapie intensive di cui si parla, ma le sub-intensive dove ci sono pazienti infettivi che devono essere curati in un certo modo. E i posti si stanno già saturando adesso figuriamoci quando arriverà l'influenza». «Non siamo al collasso, ma in una situazione di grandissima pressione - ha aggiunto - Quando si abbasseranno le temperature e arriveranno i virus influenzali, ci saranno problemi perché dovremmo stare all'interno e le famiglie si contageranno».

 

Il consigliere del ministro della Salute per l'emergenza Covid-19 e ordinario di Igiene generale e applicata alla Facoltà di Medicina e chirurgia dell'Università Cattolica di Roma ha aggiunto che «stiamo pensando di evitare tutte le situazione che provocano assembramenti non giustificati. Non c'è nessuna ipotesi di chiusura di esercizi commerciali - avverte - si sta pensando a quali sono le attività che prevedono assembramenti ingiustificati che riguardano attività non primarie. Sarà il Governo più a prendere la decisione più giusta». 

 

«Quello che si è verificato da giugno in poi è un raddoppio dei casi ogni mese. Avevamo 200 casi, poi 400, poi 800, poi 1600 e adesso stiamo a oltre 4mila casi. Quindi rischiamo fra un mese di avere oltre 8 mila casi al giorno e tra due mesi, quando arriverà l»influenza, di avere 16 mila casi in un giorno».

 

Chiusura delle scuole

 

E continua: «La chiusura della scuola è assolutamente da scongiurare così come è assolutamente da scongiurare un lockdown generale. In questo momento non c'è nessuna ipotesi di chiusura di esercizi commerciali o attività, si sta solo pensando a quali sono le possibili attività che prevedono assembramenti ingiustificati che riguardino attività non primarie che possono essere in qualche modo limitate».

 

Covid, il ministro Boccia: «Chiusura regioni? Non si può escludere»

 

«Le limitazioni di spostamento tra le Regioni non possono essere escluse, non si può escludere nulla in questo momento. Dobbiamo difendere il lavoro e la salute a tutti i costi. La mobilità tra le regioni deve essere salvaguardata, ma la situazione dovrà essere monitorata giorno per giorno. Appena c'è una spia che si accende bisogna intervenire». Così il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia a «The Breakfast Club» su Radio Capital.

 

 

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Il Messaggero