Cortina d'Ampezzo, piste da fondo chiuse per problemi burocratici. Il sindaco: «Criticità idrogeologiche, faremo di tutto per risolvere»

Alcune piste di sci a fondo rimarranno chiuse per la stagione invernale a Cortina. Il problema è un iter burocratico lungo, si tratta di zona con criticità idrogeologiche

Cortina d'Ampezzo tiene chiuse alcune piste di sci da fondo, ecco perché
Quest’inverno una delle località sciistiche più famose d'Italia, Cortina d'Ampezzo, non potrà battere e aprire alcune delle piste per lo sci da...

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Quest’inverno una delle località sciistiche più famose d'Italia, Cortina d'Ampezzo, non potrà battere e aprire alcune delle piste per lo sci da fondo. Tra le zone interessate c'è l'area di Fiames e soprattutto il tracciato della ex ferrovia. A impedirlo è il complesso iter burocratico per ottenere le autorizzazioni all’esercizio, decadute in passato e non tempestivamente rinnovate.

Da cosa dipende la chiusura

La questione è relativa al fatto che i tracciati per il fondo sono considerati piste da sci a tutti gli effetti, quindi soggetti a una rigida disciplina. «La zona in cui insistono è interessata da gravi criticità idrauliche e idrogeologiche, recepite dal piano di assetto idrogeologico e dal piano di gestione rischio alluvioni», spiega il sindaco Gianluca Lorenzi, «il rigore di tale pianificazione e della sua applicazione sono diretta conseguenza dei fenomeni di dissesto, che frequentemente caratterizzano il territorio.
Tutto ciò ha indotto la conferenza di servizi, tra tutte le amministrazioni interessate, e in particolare l’Autorità di bacino, a esprimersi negativamente, con l’omologazione di soli due dei nostri tracciati e il respingimento degli altri. Pur avendo evidenziato, attraverso i geologi incaricati, che i tracciati risultano privi di problematiche nel periodo invernale, l’Autorità di bacino ha ritenuto prevalente il grado di pericolosità attribuito all’area e ha preteso che quanto evidenziato da Comune e Seam venga posto a fondamento di una modifica del grado di pericolosità e non di un atto autorizzativo all’esercizio delle piste». 

 

Cosa si sta facendo per risolvere il problema

Per ridurre il grado di pericolosità serve un complesso procedimento, articolato in una fase istruttoria e in una successiva determinazione di modifica della pianificazione, che Seam e Comune hanno attivato, ma che richiederà necessariamente un po' di tempo.


Per ora resta dunque l’impossibilita di ottenere l’autorizzazione e di aprire al pubblico una serie di tracciati. «Spiace che tutti i nostri sforzi non abbiano portato ai risultati auspicati» dichiara l’amministrazione, «la nostra priorità è garantire la fruibilità delle piste e la sicurezza di chi le utilizza. Comprendiamo e condividiamo appieno la delusione dei nostri concittadini e turisti. Le norme che hanno precluso l’omologazione delle piste da fondo vogliono garantire la sicurezza dei fruitori. Le disposizioni legislative vogliono scongiurare situazioni di pericolo e garantire l’incolumità dei fondisti. Non possono essere ignorate o trascurate, poiché la sicurezza delle persone è una priorità assoluta e imprescindibile. Chiediamo comprensione e pazienza di tutti; vogliamo rassicurare che continueremo a fare del nostro meglio, instancabilmente, per risolvere la situazione nel rispetto delle leggi e della sicurezza di tutti». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero