Coronavirus, Zaia: «Siamo in emergenza come in una guerra mondiale». Verona e Padova, oltre 1.000 casi

«Siamo in emergenza come in una guerra mondiale, finiremo tra maggio e giugno». Così il presidente del Veneto Luca Zaia, parlando della situazione...

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«Siamo in emergenza come in una guerra mondiale, finiremo tra maggio e giugno». Così il presidente del Veneto Luca Zaia, parlando della situazione coronavirus«Sta girando un video di un farmaco giapponese, l'Avigan. L'Aifa ha dato l'ok alla sperimentazione, e verrà sperimentato anche in Veneto, spero che da domani si possa partire», ha detto aggiungendo che «non possiamo accettare navi, non siamo grado di curare un raffreddore a quelli che vengono. La visione oggettiva di questa regione è di garantire la salute prima ai suoi cittadini». «Non basta Cura Italia, ma una Cura da Cavallo per l'Italia», ha spiegato Zaia parlando sulle misure a sostegno dell'economia. «Questa - ha aggiunto - sarà una crisi che economicamente toccherà tutti, una crisi intensa e breve ma poi ci sarà un rinascimento psicologico e culturale, perché si capiranno le priorità per le persone. Abbiamo capito quanto ineluttabile sia il tema vita. Ma ci sarà un inevitabile rinascimento anche dell'attività economica. Dobbiamo venirne fuori con aziende non distrutte ma servono risorse vere. Immagino che molti partiranno in Veneto con il biomedicale. Non rideremo più a vedere i giapponesi con mascherina, su questo - ha concluso Zaia - sono molto più avanti di noi».


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Intanto, le province di Padova e Verona hanno superato mille contagi dall'inizio dell'epidemia di Coronavirus. Dai dati diffusi dalla Regione, i casi registrati a Padova sono 1.194 (+74 rispetto a ieri), esclusi quelli del focolaio di Vò Euganeo, fermi a 83. Segue Verona, con 1.046, 53 in più rispetto a ieri. La provincia con più positivi e contatti posti in isolamento domiciliare è Venezia, con 3.339 soggetti; seguono Verona (2.767) e Padova (2.669). 

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Il Messaggero