Coronavirus, i vostri aiuti una sicurezza per Gemelli e Spallanzani

«Studiando il coronavirus abbiamo visto quali danni devastanti può apportare al tessuto dei polmoni. Per questa ragione i pazienti hanno bisogno della terapia...

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«Studiando il coronavirus abbiamo visto quali danni devastanti può apportare al tessuto dei polmoni. Per questa ragione i pazienti hanno bisogno della terapia intensiva quando la malattia si manifesta nella sua forma più aggressiva. Il danno è così marcato che il polmone non è più in grado di scambiare ossigeno. Insomma, il paziente letteralmente non riesce a respirare. A quel punto il ventilatore polmonare diventa imprescindibile, da quel macchinario dipende la vita di chi è malato. Per questo le vostre donazioni sono decisive per la lotta contro il virus e per noi sono una sicurezza».


Coronavirus, riparte la sfida per Gemelli e Spallanzani: «Non possiamo abbassare la guardia»
 

A parlare è Laura Falasca, ricercatrice senior del laboratorio di Microscopia dello Spallanzani, l'istituto nazionale per le malattie infettive diventato la barriera anti-Covid di Roma insieme al policlinico Gemelli. Ai due ospedali della Capitale è diretta la sottoscrizione del Messaggero che si pone l'obiettivo di comprare, subito, nuovi respiratori per rafforzare i posti letto delle rianimazioni. I reparti-trincea dove si combatte ogni giorno contro il virus. Grazie alla gara di solidarietà dei nostri lettori sono già stati donati 200 mila euro, soldi serviti a acquistare i primi 12 ventilatori polmonari. Insieme agli altri quotidiani della Caltagirone Editore sono stati raccolti e donati, come prima tranche, aiuti per un milione di euro destinati ad alcune tra le più importanti strutture ospedaliere del Paese. E la nostra iniziativa non si ferma. Per armare al meglio le terapie intensive.

NEI REPARTI

L'ultimo bollettino diffuso dallo Spallanzani parla di 124 pazienti ricoverati, domenica erano 119, sabato 114. C'è un aumento, seppur lieve. Per 20 pazienti poi è essenziale il supporto respiratorio. Tradotto: i ventilatori continuano ad essere indispensabili. «In questi mesi di ricerca riprende l'esperta dello Spallanzani - abbiamo coltivato il virus e abbiamo capito cosa avviene all'interno delle cellule. I danni maggiori sono di tipo vascolare, i trombi che si formano all'interno del tessuto dei polmoni. Da lì il morbo si allarga ad altri organi, come il cuore o il fegato, i reni, la milza». Oggi la situazione qual è? «Molto complicata, ancora risponde Falasca È vero, i numeri dei contagi stanno calando, ma questa malattia non è sconfitta: non c'è un vaccino e stiamo ancora studiando i target terapeutici in grado di bloccare la replicazione virale del Covid. Noi ce la mettiamo tutta, da chi è in reparto a chi fa ricerca. E a voi che continuate a donare senza sosta diciamo grazie. E aggiungiamo: non fermatevi adesso».
L. De Cic. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero