Coronavirus, il sindaco di Borgonovo: «Sto uscendo da un incubo, è stato terribile»

«Sto uscendo da un incubo iniziato tre settimane fa, è stata un'esperienza terrificante. Adesso ho ancora 14 giorni di isolamento poi mi rifaranno il tampone e se...

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«Sto uscendo da un incubo iniziato tre settimane fa, è stata un'esperienza terrificante. Adesso ho ancora 14 giorni di isolamento poi mi rifaranno il tampone e se risulta negativo potrò tornare finalmente a una vita normale». Pietro Mazzocchi, sindaco di Borgonovo Val Tidone, in provincia di Piacenza, primo amministratore piacentino a rimanere contagiato dal coronavirus, con voce affaticata racconta all'Ansa il suo viaggio di andata e ritorno nel contagio. L'8 marzo ha compiuto 59 anni in ospedale, a Castel San Giovanni.


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«Ho cominciato tutto tre settimane fa, sembrava una normale influenza, poi la febbre è salita ed è iniziato un fortissimo e incessante mal di testa. Mi hanno ricoverato e in quei momenti pensi veramente di tutto. Ero segregato in una stanza, tra flebo e pastiglie, vedevo solo i medici. Quando sei in quelle condizioni anche poter andare in bagno da solo è una conquista».

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«Per fortuna ho potuto continuare a rispondere al telefono ai miei familiari anche se all'inizio non ci riuscivo. É inimmaginabile quanto stiano facendo ogni giorno in ospedale i nostri sanitari, una mole di lavoro enorme. Non bisognerebbe mai smettere di ringraziarli per questo». Anche la giunta di Mazzocchi è finita in isolamento: «Il mio vice ha contratto una forma più leggera - spiega - e se l'è cavata con una settimana di febbre e mal di schiena mentre due assessore sono risultate positive ma senza sintomi». Questa mattina, dopo il ritorno a casa, la soddisfazione più grande: «Dalla finestra ho fatto due chiacchiere con mio papà e gli ho raccomandato di rimanere in casa. Ecco, in quel momento, ho capito che l'incubo forse è finito».

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Il Messaggero