Coronavirus, Sicilia si blinda. Musumeci: solo due voli e un treno al giorno

Dopo la Sardegna anche la Sicilia si blinda per fronteggiare la trasmissione dei contagi da Covid-19. Da oggi stop a tutti i collegamenti nazionali e internazionali da e per...

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Dopo la Sardegna anche la Sicilia si blinda per fronteggiare la trasmissione dei contagi da Covid-19. Da oggi stop a tutti i collegamenti nazionali e internazionali da e per l'isola, rimangono operativi solo due voli giornalieri da Roma verso Catania e Palermo (andata/ritorno) e un intercity andata/ritorno dalla Capitale. Si fermano dunque gli aeroporti minori di Trapani e Comiso. Regolare il trasporto delle merci, soppressi, invece, i servizi automobilistici interregionali. Il governo Musumeci ha ridotto anche i collegamenti ferroviari regionali di circa il 60 per cento, limitando inoltre le corse dei pullman extraurbani e di traghetti e aliscafi per le isole minori. 


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La stretta è stata adottata con decreto dal ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, che ha accolto la proposta del governatore Nello Musumeci in pressing da tempo, soprattutto dopo la fuga dal Nord con oltre 30mila arrivi in Sicilia, almeno secondo quanto risulta dalle autocertificazioni. Ma il numero sarebbe ben maggiore. In base alla disposizione, le persone possono viaggiare via mare nello Stretto di Messina su navi adibite al trasporto merci esclusivamente per dimostrate e improrogabili esigenze di lavoro, di salute o per situazioni di necessità. La durata del decreto, spiega il ministro De Micheli, «dipenderà dall'emergenza e da come si svilupperà nell'isola: quando si entra in Sicilia bisogna essere autorizzati dalla Regione». «Finalmente», commenta l'assessore regionale ai Trasporti, Marco Falcone.

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«Da tempo e in diverse occasioni il presidente Musumeci aveva chiesto l'adozione di questa misura, ed era stato criticato - aggiunge - Si tratta di un intervento improcrastinabile per fermare ogni possibile trasmissione del virus». Soddisfatti anche il sindaco di Catania, Salvo Pogliese che «condivide anche all'appello, lanciato ieri dal governatore, di impiegare, se necessario, l'esercito nei punti di strategici di accesso per l'isola» e quello di Messina Cateno De Luca, che da tempo sollecita misure drastiche. «Meglio tardi che mai - commenta -. Venti giorni fa avevo chiesto di adottare sullo Stretto di Messina le medesima procedure attivate negli aeroporti. Mi compiaccio che finalmente siano state adottate».

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Secondo il bollettino aggiornato dalla Presidenza della Regione, i positivi nell'isola sono 213, 25 più di ieri. Dall'inizio dei controlli, i tamponi validati dai laboratori regionali (Policlinici di Palermo e Catania) sono 2.653. Risultano ricoverati 95 pazienti, 20 in terapia intensiva, mentre 108 sono in isolamento domiciliare, otto i guariti e tre i decessi. I positivi rappresentano lo 0,0043 per cento del totale degli abitanti nell'isola, pari a quasi cinque milioni in base all'ultimo censimento Istat del 2018. La media nazionale è intorno allo 0,05%. L'isola si trova in basso alla classifica delle Regioni, dietro ci sono Basilicata, Molise e Calabria.


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Il Messaggero