Copronavirus, in centinaia a Saviano al funerale del sindaco: De Luca mette la città in quarantena

Scatta la quarantena per il comune di Saviano (Napoli), dove ieri centinaia di persone sono scese in strada, malgrado le norme anticovid, per salutare il feretro del...

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Scatta la quarantena per il comune di Saviano (Napoli), dove ieri centinaia di persone sono scese in strada, malgrado le norme anticovid, per salutare il feretro del sindaco-medico Carmine Sommese, morto a 66 anni proprio di coronavirus. Il presidente della Regione Vincenzo De Luca ha bloccato dalla notte ingressi e uscite dalla cittadina di 16mila abitanti, per ora fino al 25 aprile: obiettivo, identificare e controllare lo stato di salute di tutti coloro che sono scesi in strada.


Per sanzionarli e capire se ci fossero soggetti positivi al virus che abbiano potuto innescare un nuovo focolaio. Ai varchi di accesso, forze dell'ordine e militari dell'esercito. Saviano si trova nel cuore di un'area del Napoletano densamente popolata, dove un contagio potrebbe facilmente estendersi a centinaia di migliaia di persone. Da qui l'esigenza di sottoporre a tampone chi ha partecipato al corteo funebre, una vera folla malgrado la vedova di Sommese avesse rivolto via social un appello a stare a casa.

Le scene di ieri avevano dell'incredibile nei giorni della pandemia e dei funerali vietati: palloncini tricolore, un trombettista che intona il silenzio, il vicesindaco con fascia tricolore e soprattutto centinaia di persone lungo i marciapiedi. Un atto d'amore verso un sindaco e medico particolarmente apprezzato, certo, ma anche una clamorosa trasgressione collettiva ai divieti. La procura di Nola ha aperto un'inchiesta, domani il vicesindaco Carmine Addeo darà le sue spiegazioni al prefetto di Napoli Marco Valentini che ha condannato l'accaduto. «Non c'era nulla di organizzato», ripete Addeo. E allora perché transennare i marciapiedi? «Temevamo che accadesse ciò che è successo». In strada c'erano anche una vettura della polizia municipale e una dei carabinieri (secondo l'Arma precedeva il corteo per chiedere rinforzi, poi arrivati quando il feretro era già al cimitero).


La procura di Nola dovrà lavorare a lungo, sia perché molti dei trasgressori avevano la mascherina e potrebbero essere difficili da rintracciare, sia perché la salma del sindaco aveva fatto già due tappe a Baiano e Nola, con tanto di saluti pubblici. Il governatore ieri ha commentato duramente, oggi dice che la quarantena è stata «inevitabile» per tutelare la salute pubblica. Ma aggiunge: «È stato anche un atto di rispetto per la figura di un grande medico e della sua famiglia, che avrebbe per primo sollecitato comportamenti responsabili. Una decisione che rende merito al sacrificio di tanti cittadini che hanno rispettato le regole. Una decisione che ripristina la dignità e onora l'impegno civile di tutta la nostra comunità». Insomma, quarantena sanitaria. Ma non solo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero