Coronavirus Parma, buoni pasto solo a chi è "anti-fascista". Scoppia la polemica. Il sindaco: «Una bufala»

Coronavirus Parma, buoni pasto solo a chi è "anti-fascista". Scoppia la polemica. Il sindaco: «Una bufala»
Polemiche a Parma per la 'clausola anti-fascistà contenuta nel modulo per i buoni spesa sul sito del Comune. Nel form da compilare per ottenere i fondi stanziati dal...

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Polemiche a Parma per la 'clausola anti-fascistà contenuta nel modulo per i buoni spesa sul sito del Comune. Nel form da compilare per ottenere i fondi stanziati dal governo a sostegno delle persone in difficoltà economica bisogna infatti dichiarare - tra le varie cose - di «ripudiare il fascismo», «di non professare e fare propaganda di ideologie xenofobe, razziste, sessiste» e «di non compiere manifestazioni esteriori di carattere fascista e/o nazista, anche attraverso l'utilizzo di simbologie o gestualità ad essi chiaramente riferiti». A sollevare il caso sono stati gli esponenti locali di Fratelli d'Italia e di CasaPound Italia.


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«Vergognoso», «Se non è razzismo questo, catalogare le persone in base al pensiero politico oltre al livello sociale. Vergogna», «Bisogna sottoscrivere di essere contro il fascismo a favore della democrazia, se non ho capito male, non di essere brigatisti comunisti!». Sono solo alcuni dei commenti negativi, lasciati sotto al post pubblicato su Facebook nel tardo pomeriggio di ieri dal sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, per annunciare la presentazione online della domanda per i buoni spesa. «Quindi, s'assicura il vitto a chi la pensa così, chi invece la pensa cosà, non merita assistenza? - scrive un altro - Bel metodo democratico avete in questa città per aiutare i bisognosi. Io penso che chi di competenza non debba fare dei distinguo, e fornire assistenza a prescindere da chi ne ha bisogno. La guerra è finita da 80 anni ormai, l'ideologia fascista è morta assieme a tutto il seguito ma è ancora viva in quelle zone la voglia di reprimere un fascismo in assenza dello stesso. Di fatto questo modo di fornire assistenza e aiuto, di democratico ha davvero poco, di fascista tanto. Vergognoso».


«In merito ai bonus spesa, è stato erroneamente inserito parte di un regolamento che vale per la richiesta di sale civiche, patrocini e contributi per attività ed eventi. In questa parte c'è scritto che se professi xenofobia, razzismo e nazismo non puoi beneficiare di sale civiche, contributi o patrocini dal Comune di Parma. Da noi è così e rimarrà così». Lo scrive su Facebook il sindaco di Parma Federico Pizzarotti che, sulla clausola antifascista al centro di una interrogazione parlamentare presentata ieri da Fratelli d'Italia, sottolinea: «non vale per i bonus spesa, si correggerà l'errore, grazie a chi lo ha fatto notare con gentilezza. Non sarebbe stato comunque vero che i bonus spesa vengono negati a chi non si affermi antifascista». E all'opposizione dice: «il Primato Nazionale e la signora Meloni sono notori dispensatori di bufale (l'ultima di Meloni l'abbiamo vista girare la settimana scorsa, quel servizio del tg3 sull'origine del virus, ovviamente una bufala). Parmigiani, chi ha bisogno chieda di accedere ai bonus spesa: a Parma nessuno viene lasciato indietro. Chiudo: ai seguaci del Primato Nazionale e della signora Meloni che da ieri mi scrivono 'infamè 'merdà, 'schifosò, 'w il ducè, 'w i cameratì, 'vermè, 'bastardò e altre bestialità: se foste di Parma e aveste bisogno di accedere al servizio, accedereste nonostante tutto il vostro odio represso contro l'altro. Parma è fatta così». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero