Coronavirus, allarme ​dell'epidemiologo: «Prepararsi a pandemia con simulazioni»

Coronavirus, l'Italia «sta facendo un ottimo lavoro nella fase di contenimento della epidemia da Sars-CoV-2. Saremo altrettanto bravi nel malaugurato caso il virus...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Coronavirus, l'Italia «sta facendo un ottimo lavoro nella fase di contenimento della epidemia da Sars-CoV-2. Saremo altrettanto bravi nel malaugurato caso il virus dovesse arrivare? Abbiamo pronto il nostro estintore?». A chiederselo è l'epidemiologo Pierluigi Lopalco, professore ordinario di Igiene dell'Università di Pisa, che aggiunge: «La Cina sta fornendo al mondo un'opportunità irripetibile, quella di mettere mano seriamente ai piani di preparazione pandemica. Piani che devono andare al di là di circolari ministeriali tecnicamente perfette e diligentemente riposte in un cassetto delle direzioni mediche degli ospedali. Prepararsi ad una pandemia significa - spiega in un post su Facebook - fare (già da ieri) esercitazioni e simulazioni in ogni ospedali». «Significa prevedere spazi e percorsi per pazienti che necessitano isolamento respiratorio in terapia intensiva. Significa avere personale che ha e sa usare tutti i dispositivi di protezione individuale. E tanto altro».


Coronavirus, ecco quali sono le età più a rischio e le patologie nei casi critici

Coronavirus, il velista italiano in quarentena in Cina: «Chiuso in hotel, ceno da solo e vivo in palestra»



«Negli ospedali italiani il controllo infezioni è una Cenerentola - osserva  - e prova ne è il triste primato europeo di infezioni ospedaliere da batteri resistenti. Approfittare della emergenza legata alla Covid-19 sarebbe una maniera intelligente per investire seriamente nel controllo infezioni».



«L'estintore - ricorda - ha un costo sia di acquisto che di manutenzione. Nel 99,99% dei casi dovrà essere sostituto senza essere mai stato usato. Eppure è necessario e bisogna comprarlo prima che divampi un incendio. Dire a gran voce che è necessario dotarsi di un estintore non è allarmismo. Né tanto meno vicinanza alla lobby dei produttori di estintori. È semplice buonsenso. Per un uomo di scienza è anche senso civico. Soldi per un estintore ben spesi», conclude.
    Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero