Coronavirus, Sansavini: «Dopo il Covid Hospital 3, altri due ospedali a disposizione emergenza»

Da quando, l'Istituto clinico Casalpalocco, accogliendo la richiesta dell'Unità di crisi della Regione Lazio si è trasformato in struttura per...

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Da quando, l'Istituto clinico Casalpalocco, accogliendo la richiesta dell'Unità di crisi della Regione Lazio si è trasformato in struttura per il trattamento dei pazienti affetti da coronavirus, la direzione sanitaria ha raccolto la disponibilità di medici e infermieri, di altre regioni, già operanti nel gruppo “GVM care and research”, proprietario della struttura, di essere trasferiti nel nuovo centro. «La maggior parte delle persone che sono qui, ha scelto di prestarvi servizio», racconta Ettore Sansavini, fondatore e presidente di “GVM”, che su 3600 posti letto a disposizione nelle sue strutture (in 10 regioni) ha dedicato il 45% alla cura dei pazienti affetti da coronavirus. Nel Covid 3 - la firma dell'accordo con la Regione è del 16 marzo scorso - operano circa 100 infermieri, 40 tra medici e anestesisti e 20 addetti (alla sanificazione e alla gestione organizzativa): 101, invece, i posti letto messi a disposizione, di cui 30 in terapia intensiva, 18 in sub intensiva e 53 di degenza. «Di fronte a questa pandemia ci siamo sentiti nel dovere di mettere a disposizione questo ospedale: per questo, ci siamo incontrati con la Regione e abbiamo definito l'accordo» dice Sansavini.

 
Ma il gruppo sanitario si dice anche disposto a fare di più: mettendo a disposizione – qualora la Regione ne facesse richiesta – altri 33 posti di terapia intensiva, nell'ospedale San Carlo di Nancy e a Villa Tiberia Hospital. «Ci dobbiamo tutti concentrare sul risultato – spiega il presidente, rispondendo a quanti avevano sollecitato la Regione ad investire sul pubblico - essendo un imprenditore da oltre 40 anni non ho mai fatto differenza tra pubblico e privato. Penso che ognuno debba fare ciò gli riesce meglio. Nella delibera della Regione non sono indicati gli aspetti economici di questo accordo: quando lo abbiamo siglato, abbiamo pensato a partire. Qualcuno ha suggerito di recuperare ospedali dismessi: ritengo, invece, che la Regione abbia fatto bene a puntare su ciò che era già pronto».
 

Tutti gli ospedali GVM, in base ai decreti in vigore, si sono riorganizzati per soddisfare le esigenze dei cittadini che erano in attesa di importanti interventi chirurgici o controlli medici necessari, «per fare in modo – fanno sapere dal gruppo - che le attese non si prolunghino e che la loro salute sia come sempre preservata». Cinque le strutture ospedaliere riconvertite, a livello nazionale: Maria Pia Hospital a Torino, l'ICC Istituto Clinico Casalpalocco a Roma e Anthea Hospital e Villa Lucia Hospital a Bari, sono state interamente riorganizzate per accogliere i pazienti Covid-19; a queste si aggiunge Clinica Privata Villalba a Bologna con 7 letti di Terapia Intensiva, oltre alla disponibilità di posti letto in degenza. Tutto questo è stato reso possibile e già operativo attraverso una serie di interventi strutturali realizzati con persone, tecnologie e risorse GVM Care & Research (senza alcuna donazione, ma con investimenti propri).


Ettore Sansavini, presidente e fondatore GVM Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero