Parla Niccolò, il ragazzo di 17 anni rimpatriato sabato scoso da Wuhan in Italia con un volo speciale dell'Aeronautica. «La prima notte non ho capito subito...
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Riguardo al volo speciale, organizzato per rimpatriarlo, in bio-contenimento Niccolò sottolinea: «Non è stato scomodo, ero lì disteso sulla barella, chiuso e ho dormito per dieci ore, quasi tutto il viaggio, mi sono svegliato poco prima di atterrare a Pratica di Mare. Diciamo che è stato un po' surreale, mica ti capita tutti i giorni di essere trasportato in bio-contenimento». Il 17enne spera «di tornare a studiare in Cina, dopo l'epidemia. E soprattutto voglio andare a ritrovare tutti quelli che mi sono stati vicini, mister Tian, il dottor Zhou e la dottoressa Sara e il personale dell'ambasciata, il console Poti». Nel frattempo «aspetto che i miei genitori mi portino il computer, qualche libro e tra dodici giorni esco e torno a studiare. Liceo artistico, mi piace l'architettura greca e romana», conclude.
Il Messaggero