Coronavirus, Speranza lancia un appello ai giovani: «State attenti, siete voi il principale veicolo di contagio»

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, lancia un appello ai giovani: «Serve più attenzione. Siete il principale veicolo di contagio». In un'intervista...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, lancia un appello ai giovani: «Serve più attenzione. Siete il principale veicolo di contagio». In un'intervista a La Stampa, Speranza afferma: «In questi giorni ne stiamo vedendo di tutti i colori: discoteche, apericene, locali notturni affollati, assembramenti di ogni tipo. Alle ragazze e ai ragazzi dico: state attenti, perché voi siete il veicolo principale del contagio in questo momento».


LEGGI ANCHE Coronavirus, generalità false nelle discoteche: da Ronaldo a Da Vinci, ecco i nomi che lasciano i ragazzi

«La situazione è seria - mette in guardia il ministro -. È vero che l'Italia in questa fase sta meglio degli altri Paesi, ma è pura illusione pensare che, mentre nel resto d'Europa il contagio riparte e già si parla di seconda ondata, noi possiamo restare tranquilli e beati dentro i nostri confini». «I ragazzi forse non sanno - aggiunge - che oggi l'età media del contagio è scesa a 40 anni mentre solo due mesi fa era 60-65 anni. È chiaro quindi che i giovani sono un veicolo di contagio potenziale pericolosissimo, e non tanto per se stessi. Il vero rischio è che, tornati a casa dalla movida, possano contagiare i loro genitori o i loro nonni».
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero