Coronavirus, in Veneto il lockdown non c'è più. E la Valle d'Aosta vuole riaprire le scuole

Veneto «ll lockdown, la chiusura totale, non esiste più», dice Luca Zaia, presidente del Veneto. A meno di 24 ore dall'annuncio della Fase 2, Zaia accelera...

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Veneto
«ll lockdown, la chiusura totale, non esiste più», dice Luca Zaia, presidente del Veneto. A meno di 24 ore dall'annuncio della Fase 2, Zaia accelera e dalle 18 di ieri ha consentito lo spostamento individuale per attività motoria e all'aria aperta, anche in bicicletta. Via libera da oggi ancheal take away e aagli spostamenti verso le seconde case o le imbarcazioni ormeggiate al di fuori del Comune di residenza, ma solo per manutenzione o riparazioni. «Nessuna prova muscolare», ha precisato il governatore Luca Zaia, anche se le misure annunciate domenica sera dal premier Conte sembrano avere incrinato il rapporto tra il governo e le Regioni (non tutte per la verità) che ieri hanno sommerso di critiche l'esecutivo.

 

Lombardia
Critico con l'annunciata Fase 2 anche il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana che però non ha preso per il momento decisioni scritte in una ordinanza. Fontana (che vorrebbe anche dare l'ok alla celebrazione delle messe) ha detto che il 4 maggio nella sua Regione avrebbe «riaperto qualche negozio». Mantenendo sì l'obbligo delle mascherine ma magari, secondo Fontana, «alcune attività potevano essere aperte part-time, alternando mattino e pomeriggio con ingressi limitati». «Bisogna rendersi conto - sostiene il governatore, leghista come Zaia ma con una Regione con 73,479 casi di contagio - che se dovessimo aspettare l'R0 non apriremmo più per parecchio tempo...».

Campania
Da ieri si è potuto uscire da casa per passeggiare in due fasce orarie dalle 6.30 alle 8.30 e dalle 19 alle 22. E approfittando della splendida giornata molti napoletani si sono recati sul lungomare. Non tutti hanno rispettato l’obbligo di portare la mascherina e qui e là si sono verificati assembramenti. «E’ un provvedimento preso soprattutto per agevolare a sera le famiglia con bambini - ha spiegato il presidente della Regione, Vicenzo de Luca -Ma se si diffondono comportamenti irresponsabili tali da produrr una ripresa forte del contagio si renderebbe inevitabile il ripristino immediato del divieto dimobilità. Non dobbiamo prolungare l’emergenza all’infinito».

Valle d'Aosta

L​a Regione autonoma Valle d’Aosta - pur essendo fra le più colpite dall’epidemia con più di un decesso per ogni 1.000 abitanti - non abbandona la possibilità di riaprire le scuola entro la primavera. È quanto ha spiegato ieri l’assessora all’istruzione Chantal Certan: «Noi ci stiamo preparando a tutti gli scenari, la nostra scuola potrebbe permettere una riapertura dopo il 17 maggio, magari con classi dimezzate e orari ridotti, però è possibile». Secondo l’assessora «il premier Conte ha detto riapertura “presumibilmente a settembre”, ma il Dpcm che ha firmato parla di una chiusura fino al 17maggio, poi lascia ancora aperta una possibilità e noi vorremmo farci trovare pronti».  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero