Coronavirus, otto romani positivi al rientro da Malta: è allarme per i giovani

Otto diciannovenni romani sono rientrati positivi da Malta, un trentacinquenne da Ibiza, un altro dalla Croazia. In sintesi: dieci contagi sono stati causati dai viaggi in altri...

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Otto diciannovenni romani sono rientrati positivi da Malta, un trentacinquenne da Ibiza, un altro dalla Croazia. In sintesi: dieci contagi sono stati causati dai viaggi in altri Paesi stranieri. Simile bilancio in altre regioni: sedici in Emilia-Romagna, nove in Toscana, per fare altri due esempi. E poi altri casi sparsi nel resto del Paese. In un solo giorno sono almeno una quarantina i ragazzi tornati dalle ferie in giro per l’Europa con il coronavirus. Niente mascherine, alcol, movida sfrenata, case condivise, gente che urla e canta senza rispettare le distanze: miscela perfetta per la diffusione di Sars-CoV-2.


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L’ONDA
Se si considerano le ultime settimane, ricordando anche i nove giovani veneti che facevano parte di una comitiva che in pullman ha raggiunto la movida e le spiagge dell’Isola di Pag, in Croazia, per il viaggio dopo gli esami di maturità, si supera ampiamente quota 200. Ormai è un fiume che rischia di ingrossarsi, visto che il rientro dalle vacanze diventerà ancora più massiccio dopo Ferragosto. In Emilia-Romagna hanno anche stilato una statistica. Spiega l’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini: «Dal primo luglio ad oggi i nuovi positivi, in età compresa tra i 16 e i 25 anni, sono stati 300 solo in Emilia-Romagna. Bene, di questi, 80 tornavano dalle vacanze all’estero, nella stragrande maggioranza dei casi dalla Croazia e dalla Grecia, in particolare da Corfù». In effetti ieri a Faenza, in Romagna, positivi cinque ventenni tornati da Corfù.
La storia ricorda da vicino quella del gruppo di dieci diciannovenni di Ostia, che il primo agosto in aereo raggiungono Malta. Viaggio della maturità, come quello della comitiva di veneti in Croazia. Il gruppo romano affitta una casa, si divide tra spiagge e feste. Al ritorno due di loro si sentono poco bene, vanno all’ospedale Grassi di Ostia. Tampone, positivi. Scatta il contact tracing e per ora sono sei gli amici trovati contagiati. Non solo: il gruppo ha fatto amicizia con due ragazze siciliane, e anche loro sono positive. A Ibiza, invece, era stato un trentacinquenne romano con degli amici. Anche lui aveva preferito una tradizionale villa all’hotel, ma al ritorno a Roma, il 2 agosto, ha avvertito i sintomi. Tampone, positivo. Si attende l’esito del test per un amico. Le storie collegate a viaggi all’estero, spiagge, feste, vita notturna, culminate con il ritorno a casa contagiati, si stanno susseguendo ovunque.

In provincia di Arezzo sono ora nove i giovani contagiati: erano stati a Corfù. I ragazzi si muovono in grupponi, ma questo ha una controindicazione: se uno si contagia, le giornate trascorse insieme favoriscono una rapida diffusione. Statisticamente, andando a rivedere la lista dei casi positivi tornati dalle ferie nelle ultime settimane, anche su scala nazionale risultano dati simili a quelli dell’Emilia-Romagna: almeno nel 60 per cento dei casi, chi torna positivo era stato in vacanza in Croazia; circa il 30 per cento in Grecia; il resto in Spagna, Malta e altre destinazioni. La Croazia quest’anno è stata scelta soprattutto dai ragazzi del Nord-est, perché in macchina o in pullman il viaggio è breve e l’Isola di Pag da anni ormai è divenuta la nuova Ibiza (dove invece c’è stata una virata verso il lusso e comunque le grandi discoteche sono rimaste prudenzialmente chiuse). 

ALCOL

Proprio a Pag la movida senza freni ha fatto esplodere il contagio, non solo tra gli italiani: una decina di casi sono stati segnalati tra ragazzi tedeschi, austriaci e sloveni. Le autorità sanitarie locali hanno sostenuto la tesi che i giovani fossero arrivati già contagiati, ma vista la diffusione del fenomeno appare più probabile il contrario. Novalja e Zrce, a Pag, sono un punto di incontro europeo, dove si va per esagerare (stile springbreak americano), anche dalle vicine Slovacchia e Repubblica Ceca. Tra le pratiche più diffuse: alcolici dentro un mastellone da cui si beve in tanti con le cannucce. Divertente in tempi normali, non una buona idea con la pandemia in corso. In Grecia, invece, molti ragazzi contagiati erano stati a Corfù. Al porto di Ancona, dove partono e arrivano i traghetti per Grecia e Croazia, hanno organizzato un filtro anti Covid (misurazione della temperatura e controlli sanitari): ieri è stata fermata una ragazza piemontese con la febbre.
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Il Messaggero