Coronavirus, arrivano i droni per consegnare farmaci e tamponi

Possono trasportare sangue, tamponi, organi e farmaci e sono pronti ad entrare in servizio per questa situazione di emergenza: sono i droni sviluppati da Abzero, azienda spinoff...

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Possono trasportare sangue, tamponi, organi e farmaci e sono pronti ad entrare in servizio per questa situazione di emergenza: sono i droni sviluppati da Abzero, azienda spinoff dell'Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa. Pur se ancora in fase sperimentale, sono pronti a partire e fare le consegne necessarie, anche nelle zone più remote. Il sistema, come spiega Giuseppe Tortora, fondatore dell'azienda insieme ad Andrea Cannas, «è costituito da un drone e una smart capsule, o scatola intelligente, capace di mantenere la temperatura del materiale che trasporta, attraverso degli stabilizzatori contenenti del liquido». Quindi sarà, per esempio, di 4ø per i globuli rossi, di 25ø per altre componenti del sangue mentre il plasma rimane congelato.


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«La capsula capisce cosa ha a bordo attraverso le indicazioni che l'utente le ha dato tramite un'app. Così può adeguare i parametri e al tempo stesso mantenerne la qualità. Una volta attivata, la scatola sa gestire la rotta del drone volante», prosegue Tortora. Sempre attraverso l'app si identifica l'ospedale di partenza e quello di arrivo, anche se l'idea dei ricercatori è di usarlo in situazioni di emergenza come questa, e poter raggiungere anche le zone più remote, senza necessità dell'intervento umano. «Il volo può essere attivato in autonomia dal personale in loco, che sia la protezione civile o la polizia - prosegue - senza saper volare con il drone. Sarà infatti la scatola intelligente a restringere l'uso del drone su delle tratte predeterminate e autorizzate in partenza. Quindi si sa già dove la macchina andrà a volare». Una volta fatta la consegna, chi la riceve può procedere allo scarico e rimandarlo indietro. Per ora Abzero ha realizzato 2 macchine e una scatola intelligente, perchè la loro è una start up appena nata, ma «siamo già in grado di operare, ovviamente in coordinamento con le autorità competenti e nel rispetto delle norme - conclude Tortora - Se dovessero arrivare altri finanziamenti, potremmo realizzare nell'arco di un mese altre 10 macchini funzionanti
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Il Messaggero