Coronavirus. Il cane sta male, ma il veterinario è chiuso: multata mentre porta l'animale in una clinica fuori comune

Coronavirus. Il cane sta male ma il veterinario è chiuso: fermata e multata mentre lo porta da un altro fuori comune
Doveva portare il cane dal veterinario, ma è stata multata dai vigili per aver violato il contenimento previsto per il coronavirus. Il motivo? Il veterinario vicino nel...

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Doveva portare il cane dal veterinario, ma è stata multata dai vigili per aver violato il contenimento previsto per il coronavirus. Il motivo? Il veterinario vicino nel comune di residenza era chiuso e così la donna è andata a Jesolo, un comune diverso da quello di residenza. La signora, come riporta il Gazzettino, è residente a Eraclea. Ovviamente dopo la multa si è rivolta ad uno studio legale per fare ricorso per l'annullamento della sanzione da 500 euro.


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La proprietaria del cane cedendo che il suo amico a quattro zampe - spiega il Gazzettino - non stava bene, contatta il veterinario del suo Comune di residenza, che però non era in servizio. A quel punto la donna ha chiamato la struttura di competenza per capire quale sede fosse aperta più vicina. E le hanno riferito che l'unica sede era quella di Jesolo Paese, a sei chilometri dalla residenza.

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A quel punto la donna, con mascherina, gel disinfettante e autocertificazione e con il padre alla guida (lei è dovuta stare dietro con il cagnolino che stava male) si è messa in strada per portare il povero animale dal veterinario della vicina cittadina, che peraltro ha accertato che il cane stesse male. 

Ma i vigili urbani che l'hanno fermata sono stati inflessibili. A nulla è valsa la spiegazione, completa di auticertificazione con tanto di stato di necessità fornita dalla donna. Per lei 500 euro di multa. Immediatamente è stato fatto ricorso attraverso un legale. «Credo - spiega al Gazzettino l'avvocato della signora - che ci voglia in primis buon senso ma anche rispetto dei principi della nostra costituzione da ambo le parti, soprattutto in questi giorni, dove vengono fortemente limitate le nostre libertà costituzionali». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero