Resta stabile il livello dei nuovi contagi e delle vittime da coronavirus in Italia, con un numero di tamponi in leggera flessione rispetto al giorno precedente. I positivi...
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Coronavirus Italia, Lopalco: non è cambiato, circola tra i giovani
Coronavirus, quasi un italiano su due è poco propenso a vaccinarsi
Sono 238.275 i contagiati totali (attualmente positivi, vittime e guariti). I tamponi giornalieri sono stati 54.722 - un livello medio nelle ultime settimane - e il totale in Italia viaggia verso i 5 milioni di test molecolari. Il numero totale delle vittime in Italia sale a 34.610. Il dato dei decessi come previsto è quello che più difficilmente cala, ma sono 11 le regioni che non fanno registrare altri deceduti nelle ultime 24 ore. Si tratta di Marche, Toscana, Campania, Sicilia, Abruzzo, Sardegna, Valle d'Aosta, Calabria, Molise, Basilicata, Trentino Alto Adige. I malati sono 21.212, 331 meno di ieri, quando il calo degli attualmente positivi era stato di 1.558. Sono saliti invece a 182.453 i guariti, con un incremento rispetto al giorno precedente di 546. Scendono ancora i ricoveri in terapia intensiva: ora sono 152 i pazienti nei reparti di rianimazione, 9 meno di ieri.
In Lombardia sono 54. I malati ricoverati con sintomi sono invece 2.474, con un calo di 158, mentre quelli in isolamento domiciliare 18.586, con un calo di 164. Oltre al caso Lombardia - con un lieve aumento di casi nel Milanese con 69 positivi - si guarda alla situazione del Lazio, in cui un cluster in una struttura sanitaria ha portato il fattore RT sopra la quota di sicurezza 1. Nella regione si registrano 14 casi positivi e di questi 4 sono riferiti ad una coda del focolaio del San Raffaele Pisana, dove sono stati effettuati ulteriori 430 tamponi su tutto il personale e i pazienti. I quattro nuovi casi riguardano operatori della struttura già in sorveglianza domiciliare. Il focolaio raggiunge così un totale di 118 casi positivi e 6 decessi correlati. Inoltre si registrano nel Lazio 4 casi di importazione, già tutti isolati, da Egitto, Brasile, Piemonte e Bergamo.
«Oggi vediamo le cose molto più in positivo, e c'è un segnale che il virus si sta spegnendo», ha detto il primario di microbiologia a Treviso, Roberto Rigoli, coordinatore dei laboratori veneti, illustrando i risultati preliminari dell'analisi su 60 mila tamponi eseguiti in Veneto dall'inizio di giugno, condotta da quattro laboratori sui 14 della regione. «I fatti dicono che il virus è meno virulento, ed è lampante -aggiunge Rigoli- non abbiamo più pazienti ricoverati, e sicuramente circola meno, probabilmente anche per quello che abbiamo fatto con le misure di prevenzione». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero