Coronavirus Italia, 172.434 casi: in 24 ore 575 morti e 2.563 guariti. Indice di contagiosità scende sotto soglia 1

La Protezione civile ha diramato il bollettino legato ai casi di coronavirus in Italia, aggiornato alle ore 17 del 17 aprile. I contagiati...

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La Protezione civile ha diramato il bollettino legato ai casi di coronavirus in Italia, aggiornato alle ore 17 del 17 aprile. I contagiati complessivi dall'inizio dell'epidemia sono adesso 172.434, dei quali 42.727 sono guariti e 22.745 sono deceduti. In questo momento le persone positive al coronavirus in Italia sono 106.962. Rispetto a ieri, i contagi sono aumentati di 355 persone; i guariti sono cresciuti di 2.563 unità (mai così tanti); i deceduti di 575. Sono 2.812 i malati in terapia intensiva, 124 in meno rispetto a ieri. Le persone in isolamento domiciliare sono 78.364 su 106.962: il 73,3% del totale. Eseguiti, in un giorno, 65.705 tamponi: il totale nazionale ora è di 1.244.108 tamponi.


Il valore «di R con 0, ovvero l'indice di contagiosità, è già sotto uno. Più o meno ipotizziamo una stima intorno a 0,8». Così il presidente del Consiglio superiore di sanità (Css), Franco Locatelli, nel corso del bollettino sulla diffusione del coronavirus in Italia.

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È «sicuro che il numero dei decessi scenderà ulteriormente», ma la cosa che «dobbiamo avere bene in testa è la necessità di essere assolutamente cauti e attenti nella ripresa, sia della nostra vita sociale sia delle attività produttive». Così il presidente del Consiglio superiore di Sanità e membro del Cts Franco Locatelli, secondo il quale un elemento fondamentale per la fase 2 sarà la capacità di «cogliere gli eventi sentinella» per far sì che eventuali «focolai epidemici locali rimangano tali e non assumano» connotati regionali o nazionali.
 


«Aifa ha valutato 93 progetti di ricerca, ne ha approvati 19, sono 10 quelli già avviati. Un risultato straordinario in un solo mese solare, un punto di svolta per l'efficienza della conduzione di studi clinici in Italia». Lo ha detto Franco Locatelli del Comitato tecnico scientifico (Cts) in conferenza stampa alla Protezione civile, parlando dell'Agenzia nazionale che valuta i farmaci per contrastare il Covid 19.

Stop all'appuntamento quotidiano con la conferenza stampa della Protezione Civile, che non è mai mancata dallo scorso 22 di febbraio. «I dati sanitari ci indicano che si è alleggerita decisamente la pressione sulle strutture ospedaliere e tutto ciò ci rende consapevoli del grande lavoro svolto negli ospedali e della collaborazione dei cittadini - ha detto Borrelli - Per questo abbiamo deciso di rimodulare le conferenze stampa: continueremo a garantire massima trasparenza su dati ogni giorno veicolandoli sul sito, mentre due volte a settimana terremo un punto stampa». 


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Il Messaggero