Coronavirus, da banconote paura contagio: ma sono più rischiosi i bancomat

 Il coronavirus sta mettendo in ginocchio l'economia mondiale ma sta anche cambiando molte delle abitudini giornaliere, fra cui quella di ridurre l'utilizzo dei...

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 Il coronavirus sta mettendo in ginocchio l'economia mondiale ma sta anche cambiando molte delle abitudini giornaliere, fra cui quella di ridurre l'utilizzo dei contanti e aumentare i pagamenti online e digitali. Un paper della Bri, la 'banca centrale delle banche centralì con sede a Basilea, predice un aumento dell'uso del digitale il quale «potrebbe aprire un solco nell'accesso agli strumenti di pagamento e impattare negativamente sugli anziani» peraltro i soggetti più a rischio, «e su chi non ha un conto corrente».


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Toccare banconote e monete, sottolineano i ricercatori, può trasmettere il coronavirus ma in realtà i rischi sono minori di quelli nel digitare i tasti del pin di un bancomat o prendere in mano una carta di credito visto che il morbo sopravvive più a lungo sulla plastica. Per essere sicura una transazione dovrebbe essere contactless o tramite uno smartphone, metodi che si stanno diffondendo sempre di più con un ritmo accelerato a scapito delle banconote e monete.

E nei giorni scorsi il direttore generale dell'Abi Giovanni Sabatini ha ricordato i vantaggi dei nuovi metodi di pagamento nel minimizzare i contatti. La paura del contagio si è così estesa, nota la Bri, che per ridare fiducia nel contante alcune «banche centrali come la Bank of England, la Bundesbank, la Bankf of Canada o quella del Sud Africa stanno comunicando di continuare ad accettare il cash e, in alcuni casi (come la banca centrale della Cina ndr) sono impegnate a sterilizzare e porre sotto quarantena le banconote» mentre altre «stanno incoraggiando i pagamenti contactless». Guardando avanti i due estensori del paper, rilevano come la situazione potrebbe «far accelerare il cambiamento verso i pagamenti digitali».


Nelle crisi passate, nota il paper «la domanda di contanti spesso aumentava perché i consumatori cercavano una riserva di valore stabile e un mezzo di scambio. Ma attualmente la situazione è differenziata da paese a paese. Negli Usa la circolazione dei contanti è salita mentre i prelievi dagli Atm in Gran Bretagna sono crollati. Nel medio termine è prevedibile un uso più cauto dei contanti e un incremento strutturale dell'uso dei pagamenti online, con carta o con lo smartphone» ma con un andamento diverso fra paese e classe di consumatori. Questo può portare un impatto negativo, rileva il paper, su chi non ha un conto corrente o sulle persone più anziane e pone le banche centrali di fronte alla sfida di rendere le reti di pagamento sicure di fronte alle minacce di hacker e problemi tecnici. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero