Coronavirus, un appello in nome dei pazienti della zona rossa del Lodigiano. Lettera di denuncia, diffusa dall'Ordine dei Medici, di due dottoresse di medicina generale dalla...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Coronavirus, annullati 2 milioni pernottamenti nell'UE
Lagarde: coronavirus per ora non richiede risposta BCE
«Siamo due colleghe di un paese nell'epicentro dell'epidemia. Siamo in quarantena da venerdì - si legge nella missiva inviata al presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo) Filippo Anelli e al Presidente dell'Ordine dei Medici di Lodi, Massimo Vajani - e tutti i pazienti che abbiamo visitato a domicilio dal 10 febbraio per patologie respiratorie sono risultati positivi al coronavirus. Io ne ho visti 7, e 6 la mia collega. Due di loro sono morti e 6 di cui abbiamo notizia sono in rianimazione», scrivono, «abbiamo pazienti con polmoniti da Covid-19 accertati, lasciati a domicilio perché non gravi, ma devono essere visitati. Anziani malati, oncologici a domicilio a cui hanno annullato tutte le visite e si sentono abbandonati».
E ancora: «Per senso di responsabilità abbiamo deciso di non muoverci dall'ambulatorio per poter rispondere alle centinaia di chiamate che da venerdì e soprattutto tra sabato e domenica hanno affollato i nostri telefoni, per alleggerire il gravoso lavoro degli altri operatori». «Già da domenica - raccontano - abbiamo segnalato la situazione e trovato due medici disponibili ad aiutarci. Ne è stato mandato uno solo per due paesi, con due mascherine in dotazione. Noi due da remoto facciamo le ricette, ma tutto il personale della farmacia è in quarantena e le titolari servono un paziente per volta dalla finestra, le code sono chilometriche».
Le due dottoresse, che preferiscono non far comparire i loro nomi, descrivono una situazione decisamente difficile: «Ieri il collega appena arrivato, nonostante i cartelli, si è trovato in ambulatorio un paziente febbrile e dispnoico (con difficoltà respiratorie, ndr).
Il Messaggero