Terremoto, Conte promette: più veloce l'iter per la ricostruzione di chiese e beni culturali

Giuseppe Conte
Procedure più rapide e semplificate per la ricostruzione dei beni culturali e delle chiese delle zone terremotate del Centro Italia. Lo annuncia il premier Giuseppe Conte...

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Procedure più rapide e semplificate per la ricostruzione dei beni culturali e delle chiese delle zone terremotate del Centro Italia. Lo annuncia il premier Giuseppe Conte in un post in cui annuncia che «è stata approvata questa mattina, nel corso della cabina di regia che si è riunita a Rieti con il commissario straordinario Farabollini, l'ordinanza attuativa per il ripristino degli edifici di culto». Si tratta, afferma, di «un impegno che avevo preso personalmente, lo scorso mese, all'incontro avuto con i Vescovi delle diocesi terremotate di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, e che riguarderà oltre 600 chiese danneggiate dal sisma. Non solo. Sono state approvate altre due ordinanze: sull'assegnazione dei fondi Inail per progetti di investimento in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro, e sullo studio delle faglie attive. Si tratta di tre nuovi importanti passi avanti nell'incessante attività di rilancio del tessuto economico e sociale delle comunità del Centro Italia interessate dal sisma».


«Sono consapevole che la fase della ricostruzione può e deve procedere sempre più speditamente, è un tema che ho affrontato anche nel corso della mia recente visita a Teramo. Da parte di questo governo c'è il massimo impegno per accelerare e semplificare ancora di più le procedure e lo dimostrano anche le recenti norme inserite nel decreto Sblocca cantieri, senza derogare tuttavia ai presidi di legalità e sicurezza», afferma il presidente del Consiglio che conclude: «Ho parlato di tutto questo oggi pomeriggio con il sottosegretario Crimi e il capo del Dipartimento della Protezione civile Borrelli, in un incontro che ho avuto a palazzo Chigi. Tornerò presto a incontrare i rappresentanti delle comunità locali per un nuovo confronto. L'attenzione del Governo rimane massima». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero