Consip, domani la sentenza disciplinare del Csm su Woodcock e Carrano

I magistrati Henry John Woodcock e Celeste Carrano al Csm
È attesa per domani la sentenza della sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura nel processo a carico dei pm napoletani HernyJohn Woodcock e Celeste...

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È attesa per domani la sentenza della sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura nel processo a carico dei pm napoletani HernyJohn Woodcock e Celeste Carrano, titolari dell'inchiesta Consip, accusati di violazione dei diritti di difesa nei confronti dell'ex consigliere di Palazzo Chigi Filippo Vannoni, non iscritto nel registro degli indagati e interrogato come teste il 21 dicembre del 2016, senza l'assistenza di un avvocato e con metodi ritenuti lesivi della sua dignità.

LE CONTESTAZIONI
A Woodcock è anche contestata un'intervista rilasciata a "Repubblica" contravvenendo al dovere di riserbo. Il processo a carico dei due pm era stato avviato nella scorsa consiliatura poi, su richiesta dei difensori era stato rinviato a dopo l'insediamento del nuovo Csm. Il sostituto procuratore della Cassazione, Mario Fresa, nell'udienza del 7 febbraio scorso, ha chiesto per Woodcock la censura e per Carrano l'ammonimento. Per Woodcock sono stati infatti confermati tutti i capi di incolpazione, per la Carrano è stata chiesta la sanzione per la mancata iscrizione di Vannoni nel registro degli indagati e l'assoluzione per le modalità con cui era stato condotto l'interrogatorio, avendo lei avuto in quella circostanza un ruolo marginale. Woodcock, intervenuto per rendere dichiarazioni spontanee, ha rivendicato la lealtà e la correttezza del suo operato. Nell'ultima udienza, il 18 febbraio, il collegio disciplinare, presieduto dal laico M5S Fulvio Gigliotti, ha ascoltato le arringhe dei difensori, Marcello Maddalena per Woodcock e Antonio Patrono per Carrano, che hanno chiesto la loro assoluzione, e ha poi deciso il rinvio a domani quando, dopo la replica del procuratore generale e quelle, eventuali, delle difese, si riunirà in camera di consiglio per la decisione.
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Il Messaggero